Maestro unico/5. Quanti posti in meno con la generalizzazione del docente unico?

È presto per fare dei conti, visto che la sperimentazione del maestro unico deve ancora prendere corpo quest’anno. Ma, se quella rimodulazione organizzativa di cui parla la recente legge 133/2008 di manovra finanziaria per il 2009 dovesse comportare il ripristino generalizzato del maestro unico nella scuola primaria, a quanto potrebbero arrivare le economie?

Escludendo le circa 38 mila classi di primaria funzionanti a tempo pieno e supponendo che delle oltre 104 mila classi attualmente funzionanti di norma a modulo (tre docenti per due classi), solamente le prime e le seconde classi (40 mila in tutto) passino obbligatoriamente al docente unico, si avrebbe un risparmio di circa 20 mila posti di maestro.

Sarebbe una ipotesi di minima contro cui, anche per molto meno, il sindacato si sta già attrezzando per una resistenza totale, con dichiarazioni di ordine pedagogico e sociale che mascherano a fatica la forte e comprensibile preoccupazione per la compromissione dei livelli occupazionali.

Per 20 mila posti in meno nella scuola primaria si avrebbe un risparmio di circa 640 milioni di euro, comprensivi dei costi per gli oneri riflessi a carico dello Stato.

Quasi vent’anni fa, quando venne predisposta la riforma degli ordinamenti della scuola elementare che sarebbero poi stati sanciti dalla legge 148/1990, il sindacato salutò con comprensibile favore una norma di legge che avrebbe fatto lievitare di circa 50 mila unità i posti di maestro. Ora con il ritorno al maestro unico sembra prospettarsi per il sindacato e per l’intera categoria quasi una legge del contrappasso.