Le nuove frontiere dell’informazione: il Solution Journalism

Non pochi quotidiani e periodici di informazione, anche perché sottoposti alla concorrenza dei new media, hanno adottato negli ultimi anni – soprattutto dopo la diffusione di internet 2.0 – stili di comunicazione che hanno sempre più spesso privilegiato la rapidità e il ‘colore’ delle notizie rispetto alla verifica delle fonti e all’approfondimento dei temi trattati.

Di questa tendenza ad amplificare le notizie, soprattutto quelle negative, che attirano di più l’attenzione dei lettori, ha spesso sofferto la scuola italiana e anche in quest’ultimo anno e mezzo dominato dal Covid-19, si è dato più spazio – tranne che nelle prime settimane di entusiasmo per la novità della didattica a distanza (DAD) – alle nostalgie per la scuola in presenza, alle proteste contro i ‘banchi a rotelle’, e magari anche al rossetto rosso fuoco della ministra Azzolina.

Il fenomeno naturalmente non è solo italiano, e non sono pochi i grandi giornali internazionali che stanno cercando di riguadagnare credibilità e lettori contrapponendo il rigore delle proprie analisi e corrispondenze (sottoposte a controllo tramite il fact checking) alle sciocchezze pseudoscientifiche veicolate dai social e da una variopinta congrega di influencer.

In questi ultimi anni negli USA va prendendo corpo e spazio, anche nelle maggiori testate, il cosiddetto solutions journalism, che è un genere di informazione che oltre a raccontare e denunciare scandali e problemi, soprattutto quelli di carattere sociale (razzismo, povertà, ingiustizie), si sforza di costruire e proporre soluzioni razionali e praticabili per risolverli individuandole anche attraverso accurate indagini sul campo.

Il pragmatismo efficientistico degli americani li ha anche indotti a collegare a questo genere di giornalismo qualche forma di incentivo economico ad adottarlo. Nello scorso mese di maggio sono stati resi noti i risultati del progetto Solutions Journalism Revenue Project (SJRP), svoltosi tra febbraio 2020 e febbraio 2021, finalizzato ad esplorare la possibilità che dal Solutions Journalism nascano entrate. Secondo gli autori del progetto sono state raccolte prove sia quantitative che qualitative che dimostrano la convenienza anche economica di orientare il giornalismo verso la produzione di informazioni riguardanti la soluzione di problemi di rilevante interesse pubblico, o anche l’individuazione delle ragioni per le quali le soluzioni finora adottate sono fallite.

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