#LaScuolaAiutaLaScuola: la didattica a distanza per chi distante non è
Se parlare di ponti tra scuole in un momento come questo può sembrare surreale, non lo è quando si parla di didattica a distanza tra scuole che distanti fisicamente lo sono proprio.
L’iniziativa #LaScuolaAiutaLaScuola, promossa da Tuttoscuola in collaborazione con Save the children e altri importanti soggetti, è una delle tante voci, un po’ fuori dal coro, che è riuscita a mettere in contatto scuole diverse tra loro per collocazione geografica, esperienze, background, per dare la possibilità di arricchirsi reciprocamente. Come? Attraverso uno scambio generoso che ha permesso a chi non ha ancora le competenze necessarie per attuare un piano di didattica a distanza, di poterlo fare e in tempi brevi.
E per un intervento di questa portata l’Istituto Comprensivo “G. Ungaretti” di Melzo aveva le carte in regola per offrire la propria collaborazione: la disponibilità di quella comunità scolastica è stata infatti immediata. Docenti dell’istituto hanno attivato una serie di incontri di formazione a distanza per i colleghi dell’I.C. Colozza Bonfiglio di Palermo, dell’I.C. Poppea Sabina di Roma, dell’I.C. 72 Palasciano nel quartiere Pianura, a Napoli. Scuole della rete “Fuoriclasse in movimento” promossa da Save the Children, situate in tutte le regioni italiane, spesso nei contesti “più difficili” dove si rileva una più elevata incidenza della dispersione scolastica. Mentre i Presidi sono stati supportati dalla Dirigente Scolastica, Stefania Strignano, con indicazioni e consigli di carattere tecnico, organizzativo e gestionale. E alcune classi di questi istituti hanno addirittura fatto lezione, via webinar, con i docenti lombardi, centrando in pieno gli obiettivi dell’iniziativa di solidarietà #LaScuolaAiutaLaScuola.
E così da un lato ci sono formatori che commentano: “Il mio esercito di corsisti oggi era molto attivo e strasimpatico!”; dall’altro dirigenti scolastici che ringraziano commossi la preside di Melzo per la “sferzata di ottimismo ed energia” che è arrivata ad una platea di docenti magari un po’ paralizzata dal timore di non farcela. “Dopo la lezione (alla quale ha partecipato l’intero collegio docenti, ndr), ci apprestiamo ad iniziare questa nuova avventura con più coraggio e motivazione!”.
Crediamo che tutti gli attori di questo straordinario quanto inedito esperimento sociale, prima che didattico, sapranno sicuramente dare continuità ad una relazione così forte.
Saremo tutti più disorientati al ritorno in classe, ma avremo riscoperto la gioia profonda di dare e ricevere nella difficoltà.
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