L’Anci: un fronte sempre più caldo

La nota dell’Anci della settimana scorsa, pur non facendo esplicito riferimento all’atto d’indirizzo sul tutor, esprime il disagio dell’associazione dei Comuni sulla decisione del ministro Moratti di garantire il “complessivo fabbisogno (per retribuire le funzioni tutoriali) di 63.810.000… ricorrendo all’autorizzazione di spesa di cui all’art. 3, comma 92, legge finanziaria 2004”.
La destinazione del 70% del finanziamento complessivo ad oggi stanziato per l’attuazione dell’intera riforma per finanziare l’istituzione del docente con compiti di supervisione, penalizza il finanziamento dello sviluppo delle tecnologie multimediali, gli interventi contro la dispersione scolastica, gli interventi per l’orientamento, per garantire il diritto-dovere di istruzione e formazione.
I Comuni vedono con preoccupazione la sparizione delle già scarse risorse stanziate per la riforma ed il materializzarsi di una preoccupazione più volte espressa nelle sedi istituzionali: la totale mancanza di finanziamenti statali per i nuovi e maggiori oneri che la legge impone ai comuni.
La presa di posizione dei Comuni rispetto al piano programmatico finanziario non va sottovalutata, se si ricorda la clamorosa mancata partecipazione alla Conferenza Unificata del 29 luglio scorso nella quale si doveva avviare la discussione sugli schemi legislativi relativi alla “definizione delle norme generali sull’alternanza scuola-lavoro” e alla “definizione delle norme generali sul diritto-dovere di istruzione e di formazione”. La riunione non si tenne in quanto province e regioni raccolsero l’invito dell’ANCI e al tavolo della conferenza il MIUR si ritrovò solo.
Di fronte al perdurante silenzio del Ministro Moratti, l’Anci oggi rivolge un appello accorato al Ministro per i rapporti con le autonomie locali.