
La trasversalità dell’innovazione digitale cambia anche i concorsi pubblici

L’ultimo numero della newsletter di Forum PA (FPA Digital 360) ospita una cospicua serie di interventi, notizie e documenti che coprono nel loro insieme una vasta gamma di attività e funzioni svolte in Italia dalla Pubblica Amministrazione in senso lato, tutte in corso di digitalizzazione, e che vanno dalle questioni della sicurezza e della legalità a quelle della sanità, della comunicazione pubblica e dei servizi al cittadino, del modello educativo e dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, che richiede nuove competenze.
Quest’ultimo tema, con particolare riferimento alle funzioni svolte dalla Pubblica Amministrazione, è l’oggetto di un interessante approfondimento contenuto in un articolo a firma di Giuseppe Storelli, Presidente di The OpenCyberFoundation, pubblicato nel sito di agendadigitale.eu col titolo “PA 2030: l’IA e la rivoluzione delle competenze e dei concorsi”, nel quale si spiega che entro il 2030 tutti i concorsi pubblici dovranno adattarsi, integrando competenze digitali e problem-solving: reskilling e formazione continua diventeranno essenziali per preparare i dipendenti pubblici alle sfide future.
L’impresa è ciclopica perché secondo l’autore “il 90% della popolazione lavorativa della PA è composta da profili di natura amministrativa e giurisprudenziale”, che svolgono funzioni digitalizzabili, a differenza del restante 10% che opera in “aree specifiche della res publica ad alto tasso di specializzazione tecnica (es. reparti specializzati di forze dell’ordine, infrastrutture, ICT, ambiente e agricoltura)”.
Tra le funzioni digitalizzabili sono per esempio
- l’interlocuzione con il pubblico di portatori di interessi,dai chatbot ai voicebot telefonici;
- laredazione di atti amministrativi utilizzando LLM (linguaggio di grandi dimensioni) addestrati su tutta la normativa vigente nonché su ogni atto amministrativo prodotto dalla PA e automazione robotica dei processi (RPA);
- l’istruttoria di pratiche tecniche e burocraticheattraverso l’individuazione di key evaluation metrics;
- leattività di protocollazione e assegnazione documentale utilizzando modelli di RPA e LLM addestrati utilizzando l’organigramma delle singole amministrazioni nonché sullo storico della corrispondenza in ingresso e uscita dell’ente.
Il sistema educativo dovrà rapidamente attrezzarsi a tutti i livelli per preparare i giovani a un ormai prossimo futuro di attività digitalizzate. Per questo il Ministero dell’istruzione ha previsto che la formazione di tutto il personale della scuola, oltre che degli studenti, digitale “deve essere realizzata in coerenza con il quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei cittadini, DigComp 2.2, e, per i docenti, anche con il quadro di riferimento europeo per gli educatori, DigCompEdu”.
Tuttoscuola ha realizzato due corsi di qualità asincroni, fruibili quando si vuole attraverso brevi video, sulle competenze digitali che permettono a un cittadino e a un insegnante di vivere e lavorare meglio. I corsi sono basati sui due quadri di riferimento europei del DigComp e rappresentano la porta di accesso ideale per acquisire o rafforzare le proprie competenze digitali.
È possibile anche ottenere una certificazione valida a livello internazionale (riconosciuta da ACCREDIA) che restituisce una utilissima “foto” del proprio livello di padronanza delle competenze digitali (la certificazione – cosiddetta CIAD – è già obbligatoria per la permanenza nelle graduatorie ATA di terza fascia).
Per saperne di più: https://tuttoscuola.ac-page.com/digcomp-certificazione-competenze-digitali
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