La scuola italiana può cambiare? Ora o mai più

Ora o mai più” di Sabrina Carreras (Chiarelettere editore, 2022), giornalista di PresaDiretta, il programma di Rai3 ideato e condotto da Riccardo Iacona, è un libro controcorrente almeno per due motivi: perché legge la scuola italiana nei suoi punti di luce anziché, come fa gran parte della pubblicistica in materia scolastica, nelle sue ombre; e perché la sua autrice, alla fine del suo caleidoscopico viaggio in decine di scuole italiane, con qualche puntata anche all’estero, condotto con lo spirito e la penna della giornalista d’inchiesta, giunge alla conclusione che “Una scuola nuova non solo è possibile. C’è già”. E ha l’occasione eccezionale e irripetibile di “mettere a sistema” le tante buone pratiche innovative che la caratterizzano mediante un utilizzo mirato delle risorse del PNRR. Ma lo deve fare subito: ora o mai più, parole che costituiscono anche il titolo di questo bel libro che si legge in un fiato, ricco com’è di personaggi, storie, testimonianze, fotogrammi, idee e proposte.

Il volume è diviso in cinque capitoli, che hanno brevi titoli che si aprono ciascuno con la parola chiave relativa alla materia trattata: spazio, tempo, genere, metodo e futuro. Il primo capitolo (Spazio: la scuola si-cura) è centrato sull’edilizia, e presenta una serie di esperienze avanzate di architettura scolastica funzionale alle esigenze pedagogiche e di sicurezza degli alunni. Il secondo (Tempo: le ore che fanno la differenza) è dedicato ai forti divari territoriali nella distribuzione delle scuole a tempo pieno che penalizzano gravemente il Sud, dove pure esistono sperimentazioni e sperimentatori d’avanguardia (vengono citati casi concreti a Palermo e Napoli) che dimostrano che un’alternativa è possibile. Il terzo (Genere: scuola alla pari) riguarda le disparità di genere, dal record di femminilizzazione dei docenti italiani (solo lo 0,4% nella scuola dell’infanzia, 4% nella primaria è costituito da uomini), sulle cui ragioni vengono citate anche le analisi di Tuttoscuola, agli stereotipi che considerano le femmine meno “adatte” dei maschi agli studi e alle carriere in ambito tecnico-scientifico. Anche qui vengono illustrate alcune buone pratiche in controtendenza. Il quarto capitolo (Metodo: i pionieri della nuova scuola) è una fitta rassegna di personaggi, esperienze e riflessioni, come quelle del pedagogista Pier Cesare Rivoltella e della docente di tecnologie dell’istruzione Maria Ranieri, dell’università di Firenze, sulle nuove forme di didattica legate alle nuove tecnologie e alle scoperte delle neuroscienze cognitive. Il quinto, infine (Futuro prossimo), è un breve ma nitido flash sulle aspettative degli studenti di oggi, che secondo Carreras possono essere soddisfatte solo con una forte personalizzazione della didattica: “la scuola migliore (è) quella che riconosce il valore e l’unicità di ciascuno, e a ciascuno offre gli strumenti per trovare il proprio talento”.

Una conclusione che Tuttoscuola condivide, come mostrano anche i risultati del nostro progetto La scuola che sogniamo. (O.N.)

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