Crisi energetica. Cosa fare nelle scuole?

I contraccolpi della guerra e delle restrizioni decise dai Paesi occidentali stanno già determinando una vera e propria emergenza energetica anche in Italia, dove si torna a parlare con maggior convinzione di fonti rinnovabili, di energia green, mentre il nostro ministro degli esteri, Luigi Di Maio, è diventato “ambasciatore” della richiesta di gas e prodotti petroliferi presso Paesi amici, nel tentativo di affrancare il nostro Paese dalla dipendenza delle fonti energetiche russe.

Il risparmio del consumo energetico sta diventando un imperativo categorico per tutti, comprese le scuole statali e paritarie dove quotidianamente vivono, tra alunni e personale scolastico, oltre 9 milioni e mezzo di persone (circa il 16% della popolazione italiana) che per circa dieci mesi all’anno consumano energia per il riscaldamento, per l’illuminazione e per il funzionamento di computer e altri strumenti di lavoro.

È di pochi giorni fa la proposta dell’Anp, l’Associazione Nazionale Presidi, di utilizzare i fondi del Pnrr a favore degli enti locali per installare pannelli fotovoltaici sui solai di ogni edificio scolastico, realizzando di fatto una vera e propria centrale elettrica diffusa senza precedenti. “Le scuole diventerebbero così un esempio concreto di transizione ecologica e sosterrebbero il Paese, oltre che essere un’opportunità educativa per studenti, alunni e famiglie”, ha detto il presidente Antonello Giannelli.

Gli ha fatto eco la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, che ha ricordato che tali misure sono già contenute nel Piano “RiGenerazione Scuola”, che prevede proprio la graduale riqualificazione energetica delle scuole con lo stanziamento di fondi ad hoc grazie al PNRR, con l’obiettivo di rendere ciascun istituto una comunità energetica in grado produrre, accumulare e consumare energia in maniera autonoma.

Altri interventi per il fotovoltaico sui tetti degli edifici, a cominciare dalle scuole, sono stati avanzati da parlamentari di diversa estrazione politica.

Ma qual è attualmente la condizione degli oltre 40mila edifici scolastici che accolgono scuole statali sia nell’utilizzo di impianti fotovoltaici che con altri interventi strutturali per ridurre i consumi energetici?

La rilevazione del Portale dati del Ministero dell’istruzione – elaborata e approfondita con analisi esclusive da Tuttoscuola – ha consentito di accertare che nei 40.199 edifici scolastici nell’anno scolastico 2020-21 risultano installati 2.425 impianti fotovoltaici, pari al 5,6% del totale.

Dallo studio emerge rispetto a tre anni fa un miglioramento per tutti i parametri rilevati, ma anche una preoccupante difformità sui territori, con il Sud e le Isole molto lontani dal Nord in termini di efficienza energetica e il Centro in posizione intermedia.

L’approfondimento esclusivo di Tuttoscuola ha consentito non solo di individuarne la quantità sul territorio nazionale, ma anche di rilevare l’istallazione di altri interventi finalizzati alla riduzione dei consumi (doppi vetri e serramenti, isolamento di coperture e pareti, zonizzazione degli impianti termici)

Rispetto a tre anni prima le diverse installazioni hanno registrato un incremento generalizzato, ma un deciso e immediato intervento finanziario a favore degli Enti Locali, proprietari degli immobili, potrebbe davvero aiutare molte scuole a ridurre drasticamente i consumi energetici e a diventare pressoché autonome nella produzione di energia pulita. Vediamo nelle prossime notizie la situazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA