La scommessa del 4+2. La posta in gioco è alta

Le iscrizioni ai primi anni dei diversi cicli, iniziate il 18 gennaio 2024 (il 23 solo per il Liceo del Made in Italy), sono in pieno svolgimento, e non si hanno notizie sul loro andamento perché le operazioni si concluderanno il 10 febbraio, e sarà fino ad allora possibile scegliere o cambiare la scelta fatta.

L’attenzione, naturalmente, è tutta concentrata sulle iscrizioni alla scuola secondaria superiore, ma in particolare sui nuovi percorsi tecnico-professionali 4+2, disponibili già dal prossimo anno 2024-25 in via sperimentale. È noto che il ministro Valditara punta sul successo di questa nuova filiera tecnologica per rendere credibile il suo impegno, più volte ribadito, a portare l’istruzione tecnico-professionale “in serie A”. Un obiettivo strategico che finora non si è mai raggiunto.

Perché strategico? L’attivazione della filiera tecnologico-professionale intende fornire una risposta efficace a uno dei problemi più gravi del nostro sistema scolastico: il divario fra domanda di lavoratori qualificati e l’offerta di specifiche competenze professionali. In questo contesto, la sperimentazione realizza il necessario collegamento fra i percorsi dell’istruzione tecnica e professionale, gli ITS Academy e le realtà aziendali e lavorative di riferimento. Il percorso sperimentale fra l’altro, permette agli studenti di conseguire, con sei anni complessivi di studio (4 anni di scuola superiore + 2 anni di ITS Academy), un titolo di alta specializzazione tecnica. Inoltre, gli studenti del percorso di sperimentazione hanno pari opportunità per l’accesso all’Università rispetto agli studenti iscritti ai percorsi quinquennali.

Come si legge nella piattaforma unica.istruzione.gov.it, i nuovi percorsi prevedono “più didattica laboratoriale, formazione in collaborazione con le aziende, esperienze pratiche, contatti diretti con il mondo produttivo”. Lo studio delle discipline STEM e delle lingue straniere in chiave professionale viene potenziato e la preparazione viene rafforzata con più docenti a disposizione degli studenti. “Insomma”, sottolinea la nota, “con la nuova filiera aumentano le opportunità di entrare prima e meglio nel mondo del lavoro”.

L’obiettivo è quello di offrire agli studenti “una formazione vicina alle esigenze del mondo del lavoro che agevoli, al contempo, la prosecuzione degli studi nei percorsi di istruzione terziaria degli ITS, con il conseguimento finale, in sei anni, di un titolo di alta specializzazione tecnica”.
Alla fine del quadriennio sarà come detto possibile già iscriversi all’Università, proseguire il percorso in un ITS Academy o inserirsi nel mondo del lavoro. Concetti esposti anche in un video predisposto dal Ministero. Cliccare qui per vederlo.

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