Ingorgo di scioperi nella scuola

Con una contromossa tempestiva i sindacati confederali della scuola hanno svuotato l’iniziativa della Gilda che aveva proclamato per prima l’astensione della categoria contro la riforma Moratti.

Cgil-scuola, Cisl-scuola e Uil-scuola hanno infatti proclamato lo sciopero per l’intera giornata di venerdì 26 marzo, rendendo pressoché inutile lo sciopero già indetto dalla Gilda tre giorni dopo; sciopero, quest’ultimo, che non può essere messo in atto perché troppo ravvicinato a quello confederale (occorre una distanza tra uno sciopero e l’altro di almeno una settimana).

Considerato che lo sciopero deve essere proclamato almeno 15 giorni prima, il ritardo di proclamazione dello sciopero da parte dei confederali li avrebbe costretti a scegliere la medesima giornata della Gilda. Però, proprio in zona Cesarini, l’anticipo c’è stato.

Alla Gilda non è restato che convergere sullo sciopero confederale, essendo infatti impensabile tentare di convincere la categoria di astenersi lunedì anziché il venerdì precedente, visto il consenso verso i confederali che questa ha dimostrato anche nelle elezioni per le RSU.

Il 26 marzo è giornata di sciopero contro la riforma delle pensioni: due piccioni con una fava (pensioni e scuola).

Lo sciopero assume in questo modo una straordinaria valenza politica contro le riforme del centrodestra. Sempre più sulla scuola pesano già le elezioni di giugno.

Non parteciperà lo Snals, il forte sindacato autonomo del settore, che più di altri ha dimostrato negli ultimi mesi una certa apertura di credito nei confronti del ministro Moratti e della attuazione della sua riforma.