Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Inclusione: l’XI Convegno Erickson propone la ‘progettazione universale’

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Dal 3 al 5 novembre si è svolto presso il Palacongressi di Rimini l’undicesimo Convegno internazionale promosso dal Centro Studi Erickson, un appuntamento ben noto a tutti coloro che si occupano di scuola, e non solo di educazione speciale, tematica peraltro nella quale la casa editrice trentina collegata al Centro Studi si è da tempo specializzata. Il tema scelto per l’edizione 2017 del Convegno è stato «Qualità dell’inclusione scolastica e sociale».

Notevoli sono le cifre di questa iniziativa: 4.000 partecipanti, 150 relatori, 45 workshop tematici, alcuni dei quali sono stati riproposti più volte per soddisfare le richieste dei presenti, soprattutto insegnanti. Segno di un loro diffuso e crescente interesse per la tematica proposta dal Convegno, afferente a problemi di scottante attualità come quelli legati alla piena integrazione degli studenti stranieri e degli alunni portatori delle diverse tipologie di bisogni speciali.

Aprendo i lavori Dario Ianes, professore di Pedagogia e Didattica speciale alla Libera Università di Bolzano e co-fondatore delle Edizioni Centro Studi Erickson, ha rilanciato la sua tesi che una scuola «davvero inclusiva e ‘costituzionale’» dovrebbe riguardare «il 100% degli alunni, con tutte le loro differenze, comprese anche le eccellenze». Più che di inclusione, ha detto, si dovrebbe anzi cominciare a parlare di «Univers-quità»: un neologismo impronunciabile ma che rende bene la sua idea di una scuola che sappia conciliare universalità ed equità. «L’universalità – ha spiegato Ianes – fa riferimento al rendere realmente disponibili a tutti gli alunni e le alunne, con le loro differenze, molti diversi modi di apprendere, molte diverse competenze in molte diverse forme di partecipazione sociale nella scuola».

Il fondamento teorico di questo modello didattico è fornito dall’Universal Design for Learning, l’applicazione al campo educativo del modello dell’Universal Design, messo a punto negli USA una ventina d’anni fa da un gruppo di lavoro formato da architetti, designer e ricercatori di prodotti e strumenti di comunicazione il cui obiettivo era quello di venire incontro, già a livello progettuale, alle differenziate esigenze degli utenti di questi beni. Un modello esportabile in Italia? Ne discutiamo nelle news successive.

 

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