Il federalismo fiscale e il sistema di finanziamento delle Regioni

Il disegno di legge sul codice delle autonomie approvato dal Governo, garantisce una maggiore spinta al processo di attuazione del Titolo V della Costituzione che sta a significare anche federalismo scolastico, trasferimento di competenze e risorse dal centro alla periferia.
La spinta decisiva al processo attuativo del federalismo potrebbe essere garantito però solo dall’approvazione in Parlamento del disegno di legge sul federalismo fiscale, dato per imminente dal ministro per gli affari regionali Lanzillotta. Esso, intervenendo sul versante delle entrate, costituisce lo strumento per assicurare alle Regioni la piena copertura degli oneri connessi all’esercizio delle nuove funzioni.
La definizione delle regole finanziarie comporta la necessità di costruire il quadro delle funzioni rientranti nella previsione dell’art. 117, comma secondo, lettera m) della Costituzione ed investe direttamente la responsabilità della politica perché la copertura finanziaria totale è garantita solo per le funzioni e le attività riconosciute “livelli essenziali”, e perciò da assicurare su tutto il territorio nazionale. E’compito esclusivo del Governo riconoscere l’istruzione meritevole di una tutela costituzionale piena sul piano del finanziamento. Solo questa opzione è in grado di garantire alla collettività nazionale nel suo complesso l’uniformità nei livelli e nelle caratteristiche dell’offerta d’istruzione.
La determinazione quantitativa del fabbisogno finanziario dovrebbe fondarsi su stime accurate dei bisogni e dei costi, basate su analisi di benchmarking, avendo anche l’obiettivo non secondario della diffusione delle best practices.
Lavoro di non poco conto e complessità che chiama in causa tutti i soggetti istituzionali: Stato, Regioni ed Autonomie locali.