I retroscena dell’approvazione del decreto/1: le garanzie richieste dall’Udc

Questa volta non ci sono stati ostacoli dell’ultimo minuto, e il decreto legislativo “lumaca” sul primo ciclo, predisposto in prima stesura già a maggio 2003, è stato varato dal Consiglio dei ministri nella forma che esso aveva ricevuto dopo le ultime, frenetiche ore di trattative e aggiustamenti. L’accordo all’interno della maggioranza è stato raggiunto solo a ridosso del Consiglio dei ministri di venerdì scorso, quando un definitivo chiarimento è intervenuto tra il ministro Giovanardi, latore delle istanze dell’Udc, e il ministro Moratti.
Tuttoscuola è in grado di ricostruire l’ultima fase del percorso accidentato di questo primo decreto attuativo della riforma, che ha registrato anche punte di forte contrasto tra esponenti del subgoverno UDC-AN (in primis Beniamino Brocca, UDC, Angela Napoli e Giuseppe Valditara, AN), paladini della tradizione e della continuità, e le componenti più nuoviste della coalizione di governo, facenti capo al sottosegretario Aprea, già responsabile scuola di Forza Italia.
Dopo il parere favorevole della commissione cultura della Camera, approvato a maggioranza giovedì mattina, e mentre alcuni parlamentari dell’Ulivo scatenavano la bagarre parlando di bocciatura del decreto da parte della commissione Bilancio del Senato (in realtà la commissione aveva espresso un parere favorevole ma condizionato ad alcune modifiche), si svolgeva l’incontro tra i ministri Giovanardi e Moratti. Un colloquio teso e che è risultato decisivo per non mandare a monte tutto: in Parlamento infatti non erano passati gli emendamenti proposti dall’Udc (e in qualche modo preannunciati dal responsabile scuola del partito Beniamino Brocca in un’intervista al Messaggero) e senza ulteriori garanzie si sarebbe trattato di una sconfitta schiacciante per i centristi del Polo.
Non è un caso che il decreto inizialmente non era stato inserito nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di venerdì, e che sia stato incluso solo dopo l’avvenuto accordo tra Giovanardi e Moratti.
Ma cosa ha messo sul tavolo l’Udc a poche ore dal Consiglio dei ministri decisivo e cosa Letizia Moratti ha finito con l’accettare?