Governo-Regioni: è tempo di riprendere il confronto e la comunicazione

In questa prospettiva si colloca la proposta della Conferenza dei Presidenti delle Regioni del 30 ottobre, che si pone l’obiettivo di indicare condizioni e limiti non valicabili per realizzare non “traumaticamente” (commissariamento delle regioni) il piano programmatico del ministro Gelmini, inviato per il prescritto  parere alla Conferenza Unificata.

Il presidente Errani, prima dell’incontro con il ministro per le questioni regionali Raffaele Fitto, ha dichiarato che “le Regioni vogliono creare una leale collaborazione istituzionale” e sono pronte a farsi carico dei problemi, ma non si può affrontare la riorganizzazione scolastica in un mese. ” Mi sembra del tutto evidente che, visto che le iscrizioni si apriranno a gennaio, le condizioni per realizzare quel piano nell’anno scolastico 2009-2010 non ci sono …bisogna ragionare in termini diversi, costruire un tavolo, fare un’intesa… reimpostare la materia. Noi siamo prontissimi“. Se saltano gli obiettivi e i tempi di definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche imposti dal Governo – pena diffida e commissariamento delle Regioni e degli enti locali inadempienti con l’articolo 3 del decreto legge  7 ottobre 2008, n. 154 – tutto potrà  essere studiato con calma.

Al termine dell’incontro con la delegazione dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza, il ministro Fitto ha affermato che “per noi il commissariamento” delle Regioni inadempienti circa il dimensionamento degli istituti scolastici “non è un obbligo imprescindibile, nella misura in cui, però, si riesce comunque ad attuare il piano di dimensionamento.  Stiamo valutando un percorso da proporre alle Regioni per trovare punti di convergenza perché ritengo sia utile riprendere rapidamente i temi oggetto dell’intesa con Berlusconi. Mi farò portatore nei confronti del governo perché si attivi immediatamente il confronto di merito già la prossima settimana“.

La presentazione in Commissione Bilancio del Senato di un emendamento all’art. 3, comma 1 volto a sostituire le parole: “già a decorrere dall’anno scolastico 2009/2010” con le seguenti parole “a decorrere dall’anno scolastico 2010/2011” sta ad indicare che qualcosa si sta muovendo.

L’accoglimento dell’emendamento potrebbe concorrere a convincere il ministro Gelmini che il disconoscimento del rapporto con le Regioni non serve a nessuno, nemmeno al Governo che essa rappresenta.