Gli emendamenti sui concorsi: perché congelare il 10%?
Gli emendamenti sui concorsi/2
Sta per essere approvato nella legge di stabilità 2018 un altro emendamento sul reclutamento degli insegnanti (oltre a quello del prolungamento di validità delle graduatorie dell’ultimo concorso) che prevede: “Sino al termine di validità, le graduatorie di tutti i gradi di istruzione e di tutte le tipologie di posto sono utili per le immissioni in ruolo anche in deroga al limite percentuale di cui all’articolo 400, comma 15, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, limitatamente a coloro che hanno raggiunto il punteggio minimo previsto dal bando, fermo restando il diritto all’immissione in ruolo per i vincitori del concorso”. Cade, dunque, quel limite del 10% voluto dalla Buona Scuola per ridurre all’essenziale le graduatorie di merito del concorso.
Il combinato disposto del prolungamento di un anno della validità delle graduatorie del concorso e del congelamento della percentuale del 10% apre prospettive di recupero per gli idonei per una possibile e insperata immissione in ruolo.
In considerazione del fatto che per decenni le graduatorie dei concorsi venivano forzatamente tenute in vita per consentirne il pressoché totale esaurimento dopo tanti anni, la Buona scuola le aveva drasticamente ridotte al minimo fisiologico del 10% (per eventuali surroghe dei mancati vincitori), tentando di contenerne il loro recupero nel tempo e di non indurre il Parlamento in tentazione.
Ma il nuovo emendamento sterilizza, se pur limitatamente all’ultimo concorso, la percentuale che bloccava lo scorrimento. Le mura di Gerico stanno cadendo e forse c’è già qualcuno che se ne compiace.
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