Formazione per l’inclusione: termini confermati o prorogati?

La nota n. 27622 del 6 settembre scorso, relativa alla formazione in servizio del personale docente ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità, continua a far discutere e a mettere in fibrillazione il mondo della scuola, oltre al fatto che tuttora sono moltissimi i docenti che non sono a conoscenza di questo obbligo di servizio che li riguarda. Oltre alle diverse criticità della nota ministeriale, rilevate, da una parte, dal mondo sindacale che parla di vulnus delle relazioni sindacali per mancato coinvolgimento nella definizione del piano formativo e, dall’altra, da molti dirigenti scolastici preoccupati di dover fronteggiare le opposizioni dei docenti per i quali la stessa nota sembra avere declassato l’obbligo di formazione a semplice invito, oltre a tutto questo, occorrerà fare i conti anche con la recente sentenza del TAR che ha azzerato il decreto ministeriale 182/20 sull’inclusione.

In particolare, la nota ministeriale (pubblicata prima della sentenza del TAR), in un suo allegato disponeva che nella formazione venisse anche previsto di “conoscere e analizzare i nuovi modelli di PEI”.

Ma i nuovi modelli del PEI, definiti proprio dal decreto ministeriale 182 azzerato dal TAR, non sono più validi per effetto della sentenza, costringendo le scuole, per il momento, ad avvalersi dei vecchi modelli utilizzati fino allo scorso anno.

In attesa di nuovi modelli PEI o di una pronuncia di sospensiva da parte del Consiglio di Stato, quella parte importante del piano formativo non può essere trattata.

Il Ministero potrebbe pensare di sospendere l’avvio del piano di formazione – come sembrano confermare alcune voci – annullando il termine del 30 novembre p.v. previsto per concluderlo.

Sospendere non significa annullare o rinviare sine die.

La legge prevede che la formazione si svolga quest’anno. In particolare va sottolineato che i fondi (dieci milioni di euro, già assegnati alle scuole polo) sono stati stanziati dalla legge di stabilità approvata a dicembre 2020 con specifica attribuzione per l’anno finanziario 2021.

Il termine, pertanto, potrebbe slittare soltanto di qualche settimana, forse di qualche mese, anche per consentire al ministero di apportare eventuali integrazioni e prevedere entro il 30 novembre l’impegno di spesa anziché la rendicontazione, pur confermando sostanzialmente il piano formativo definito nell’allegato B della nota e previsto da una legge (n. 178/2020, art. 1 comma 961) e da un decreto ministeriale (n. 188 del 21.6.2021).

In tale caso lo specifico progetto formativo di Tuttoscuola, ente formativo accreditato dal ministero, verrebbe tempestivamente aggiornato. Le scuole che vogliono conoscere in dettaglio la proposta del progetto formativo già predisposto da Tuttoscuola possono utilizzare da subito questo modulo di richiesta.

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