Finanziaria 2008/3. Una sperimentazione per la qualità, ma anche per risparmiare

Ma c’è qualcosa che si nasconde dietro la sperimentazione di un nuovo modello organizzativo prevista dalla Finanziaria? Ed essa è in linea con le competenze attribuite alle Regioni e agli enti locali dalla Costituzione?
Un esame approfondito del testo fa sorgere il dubbio che le norme siano state inserite nella Finanziaria non solo per elevare la qualità del servizio d’istruzione, ma soprattutto per realizzare risparmi di spesa. Si tratta di norme imposte dal ministero dell’economia che, d’intesa con la Pubblica istruzione, ha rinunciato a quantificare le economie, rimettendole agli esiti di una futura sperimentazione. Infatti al comma 422 è previsto che “l’ufficio scolastico regionale … predispone una relazione… al fine di effettuare di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, la verifica delle economie aggiuntive effettivamente conseguite“.
La sperimentazione di un nuovo modello organizzativo sulla base di un atto d’indirizzo adottato dal ministro dell’Istruzione, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con la Conferenza Unificata pone, inoltre, molteplici difficoltà interpretative e problematicità costituzionali.
Il quadro normativo omette infatti di considerare che il nuovo Titolo V, parte seconda della Costituzione, attribuisce alle regioni competenza concorrente in materia d’istruzione.