Dimensionamento/2: la difficile gestione di collegi docenti sempre più numerosi, e non solo

Senza volere scomodare Trilussa e la media dei polli da consumare, la media nazionale attuale dei docenti per istituzione scolastica (105,8 docenti/istituzione) nasconde diverse situazioni di elevata complessità e di difficile gestione.

Accanto a scuole con meno di 100, o addirittura meno di 50 docenti (ce ne sono, anche se sempre meno), ce ne sono altre con oltre 150 o addirittura 200 docenti. Provate a immaginare un collegio dei docenti di oltre 200 unità e capirete cosa significa per un dirigente scolastico gestirlo e come si possa parlare di partecipazione attiva dei suoi componenti.

Ebbene, a Palermo ce n’è uno composto da 361 docenti, e in diverse regioni ce ne sono altri 89 che ne contano tra i 200 e i 299 docenti.

L’incremento del numero di docenti per istituzione scolastica rappresenta un trend consolidato.

Tuttoscuola ha messo a confronto la situazione dello scorso anno scolastico con quella di dieci anni prima.

Dieci anni fa, con un dimensionamento meno restrittivo e con un numero di docenti non comprensivo di molti docenti su posti in deroga e senza gli organici di potenziamento, vi erano soltanto quattro istituzioni scolastiche con un numero massimo di docenti “over 200”: avevano tra le 211 e le 244 unità. Ora sono 90.

754 istituzioni nel 2021-22 hanno avuto tra i 150 e i 199 docenti (nel 2012-13 erano solo 66); oltre il 43% delle istituzioni l’anno scorso hanno avuto tra i 100 e i 149 docenti (dieci anni prima erano solo il 17%). E così via con appesantimenti gestionali crescenti nel tempo.

 

A seguito delle annunciate modifiche al dimensionamento della rete scolastica, come stimato da Tuttoscuola, aumenterà il numero di plessi di cui in media si dovranno fare carico i DS (dai 4,9 di oggi ai 5,8 del 2031). Si andrà sempre più verso un modello di “mega” istituzioni scolastiche, secondo una tendenza già in atto da anni.

Per i prossimi anni sono previste infatti tre conferme: il numero complessivo dei docenti, la diminuzione del numero di istituzioni scolastiche e – di conseguenza – l’aumento del numero di docenti per ogni istituzione.

Ma i crescenti problemi gestionali a carico del capo d’istituto non saranno limitati ai collegi docenti, perché vi saranno in corso d’anno molti momenti di rapporto (a volte anche potenzialmente conflittuale) tra i docenti e il dirigente (assegnazione alle classi, compensi fis, anno di prova commissioni d’esame, ecc.).

Il dimensionamento confermato anche da quest’ultima legge finanziaria, come è sempre avvenuto da oltre dieci anni, renderà sempre più critica la gestione e l’organizzazione dei servizi da parte dei dirigenti scolastici, con il fondato timore di una negativa ricaduta sull’efficacia dell’azione dirigenziale della maggior parte dei DS. Tirare troppo la corda di una figura professionale comporta questo rischio.

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