DAD dalla terza media in su/1: tutti a casa con timori di dispersione

In giornata, dunque, dopo il dibattito in Parlamento, il Governo presenterà un nuovo DPCM nel quale, quasi certamente, verrà disposta la sospensione completa delle attività didattiche in presenza per tutte le classi della secondaria di II grado e delle terze della secondaria di I grado.

Non si tratterebbe di DAD o DDI per il 75% delle ore di lezione, come disposto nel precedente DPCM del 24 ottobre, bensì, a quanto sembra, del 100%, cioè dell’intera attività didattica in remoto.

Una decisione sofferta che potrebbe essere propedeutica – è questo il timore di tanti – alla chiusura di tutte le scuole.

La limitazione della chiusura alle classi degli alunni più grandi potrebbe dipendere da almeno due ragioni: la loro autonomia rispetto alla necessità di assistenza da parte dei genitori e la loro capacità complessiva di gestire la strumentazione tecnologica nei collegamenti della DAD.

A proposito della strumentazione tecnologica, sono in arrivo 85 milioni di euro per la didattica digitale integrata previsti dal Decreto Ristori per finanziare l’acquisto di 200mila nuovi dispositivi per gli studenti meno abbienti e per l’installazione di oltre 100mila connessioni.

Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. A suo tempo, sarebbe stato più opportuno dare la precedenza alla banda larga anziché ai banchi con le ruote, in parte non ancora arrivati. Una delle conseguenze del mancato coordinamento tra i diversi livelli decisionali.

Come nella primavera scorsa, una consistente quota di alunni potrebbe avere difficoltà di partecipare alla DDI o addirittura esserne escluso con potenziale accentuazione della dispersione scolastica, soprattutto nel secondo ciclo.

Mentre nel secondo ciclo la completa chiusura delle classi comporta il coinvolgimento di tutti i professori nella DAD (soltanto da scuola?), per le terze classi della secondaria di I grado molti professori impegnati anche nelle classi intermedie dovranno destreggiarsi tra didattica in presenza e didattica a distanza, a scuola: una complicazione organizzativa.