Costa: è urgente e prioritario attuare il Titolo V

Non era facile prevedere che la coordinatrice degli assessori regionali all’istruzione Silvia Costa cogliesse l’assist di Errani dell’invio della proposta di intesa approvata dalla Conferenza delle Regioni il 9 ottobre scorso per assumere l’iniziativa di rappresentare ai ministri Gelmini e Fitto l’esigenza di “…riannodare, in tempi ravvicinati, il confronto politico in sede di conferenza Unificata per l’esame di merito della proposta d’Intesa concernente l’attuazione del Titolo V per il settore istruzione“.

Questo sarebbe un elemento di continuità rispetto al confronto già avviato in Conferenza Unificata il 26 luglio del 2007 e proseguito in sede tecnica dal 14 novembre dello stesso anno presso il Ministero della Pubblica Istruzione.

La bozza di Intesa cerca – si legge nella nota della Costa – “di individuare gli ambiti dei conferimenti da effettuare da parte dello Stato, anche sulla scorta della sentenza n. 13 del 2004 della Corte Costituzionale, (nonché) il contenuto più specifico delle norme generali, dei principi fondamentali e dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale”.

L’implicazione più rilevante dell’attuazione del Titolo V è la possibilità “di porre tempestivamente rimedio allo squilibrio che si è creato, rafforzando il ruolo dello Stato come centro di competenza nazionale, sempre più ritratto dalla gestione” (Libro Bianco, pag. 98).

Un approfondito confronto sui contenuti della proposta di Accordo Quadro di attuazione del Titolo V per il settore istruzione che investe tutti i settori scolastici potrebbe favorire il perfezionamento dei regolamenti attuativi del piano programmatico.