Coronavirus: scuole e università chiuse, nel mondo oltre 360 milioni di studenti a casa. I rischi

Nel mondo non siamo l’unico paese che ha deciso di sospendere l’attività didattica a causa dell’emergenza Coronavirus. Al 10 marzo, secondo quanto riporta l’Unesco, sarebbero infatti 32 i paesi nel mondo che hanno chiuso le scuole per un totale di circa 363 milioni di studenti costretti a rimanere a casa dalle misure anti contagio.

Nel dettaglio, l’Unesco conta 16 paesi che hanno chiuso le scuole a livello nazionale, colpendo quasi 363,1 milioni di bambini e giovani. Altri 16 hanno implementato chiusure scolastiche localizzate per prevenire o contenere la diffusione di COVID-19. Se questi paesi ordinassero anche la chiusura di scuole e università a livello nazionale, si interromperebbe l’istruzione di oltre 500 milioni di bambini e giovani aggiuntivi. 

Coronavirus: scuole chiuse nel mondo. Le conseguenze negative

Le chiusure scolastiche – anche se temporanee – comportano elevati costi sociali ed economici. La sospensione della didattica tocca le persone nelle comunità, ma il loro impatto è particolarmente negativo per i ragazzi e le ragazze svantaggiati e le loro famiglie.

Di seguito sono elencati alcuni dei motivi per cui, secondo l’Unesco, le scuole chiuse sono un male. Chiaramente l’elenco non è completo, ma aiuta a chiarire perché la scuola è tanto importante per tutti:

Interruzione dell’apprendimento scolastico:  quando le scuole chiudono, i bambini e i giovani sono privati delle opportunità di crescita e sviluppo. Gli svantaggi sono sproporzionati per gli studenti con privilegi insufficienti che tendono ad avere meno opportunità educative oltre la scuola.

Nutrizione: molti bambini fanno affidamento su pasti gratuiti o scontati forniti nelle scuole per un’alimentazione sana.

Genitori non preparati alla didattica a distanza: quando le scuole chiudono ai genitori viene spesso chiesto di facilitare l’apprendimento dei bambini a casa. Ma molti fanno fatica, specie se hanno un’istruzione e delle risorse limitate.

Disparità di accesso ai device per l’apprendimento digitale: la mancanza di accesso alla tecnologia o a una buona connessione Internet è un ostacolo all’apprendimento continuo, in particolare per gli studenti provenienti da famiglie svantaggiate.

Elevati costi economici: è più probabile che i genitori manchino dal lavoro quando le scuole chiudono per prendersi cura dei propri figli, causando in molti casi una perdita salariale e un impatto negativo sulla produttività.

I tassi di abbandono scolastico tendono ad aumentare: è una sfida garantire ai bambini e ai giovani di tornare e rimanere a scuola quando le scuole riaprono dopo la chiusura. 

Isolamento sociale: le scuole sono il fulcro dell’attività sociale e dell’interazione umana. Quando le scuole sono chiuse, molti bambini e giovani perdono il contatto sociale che è essenziale per l’apprendimento e lo sviluppo.

La didattica a distanza

La platea di studenti interessati dalla sospesensione dell’attività didattica rischia ancora di allargarsi ulteriormente per un totale di 495 milioni di ragazzi a rischio stop (più altri 72 milioni universitari). Ecco perché l’Unesco consiglia di ricorrere alla didattica a distanza per accorciare le distanza con i ragazzi e le ragazze costretti a casa.

Per fare in modo che la scuola non si fermi e per fornire un supporto per l’attivazione della didattica a distanza, Tuttoscuola ha lanciato l’iniziativa #LaScuolaAiutaLaScuola (https://www.tuttoscuola.com/argomento/professione-scuola/la-scuola-aiuta-la-scuola/), attraverso la quale sta raccogliendo le migliori energie e le tante modalità grazie alle quali i ragazzi possono continuare a imparare da casa. Tuttoscuola sta facendo da facilitatore, propone spunti e presenta modelli suggerendo modalità operative e creative per rispondere con resilienza alla situazione di emergenza.

 #LaScuolaAiutaLaScuola, vuole favorire il gemellaggio tra scuole ed è aperta a tutti coloro che vorranno dare il loro contributo in questo delicato momento. Il progetto ha già ricevuto ad esempio l’adesione di diverse aziende che hanno messo gratuitamente a disposizione delle scuole piattaforme e materiali (https://www.tuttoscuola.com/argomento/professione-scuola/la-scuola-aiuta-la-scuola/la-scuola-aiuta-la-scuola-aziende/).

Verranno realizzati dei webinardi formazione pratica per suggerire ai docenti come poter mantenere rapporti a distanza con i propri studenti. Tuttoscuola metterà a disposizione la propria piattaforma di webinar per organizzare modelli ed esempi di lezioni collettive per tutte le scuole. È possibile trovarne un primo esempio nella diretta dello scorso 27 febbraio.

Qui la descrizione dell’iniziativa: https://www.tuttoscuola.com/emergenza-coronavirus-lascuolaaiutalascuola-partita-liniziativa-di-solidarieta-a-supporto-della-scuola/