Coronavirus. La scuola aiuta la scuola a non avere paura
La chiusura delle scuole in tutto il Nord e anche altrove è forse l’aspetto emblematicamente più significativo e rappresentativo del dramma che sta investendo la società italiana, perché è come se chiudessero le fabbriche del futuro.
Ma, come è stato giustamente evidenziato, bisogna distinguere tra chiusura delle scuole e sospensione dell’attività didattica ordinaria, che si svolge tradizionalmente nelle aule. Per almeno tre motivi: perché siamo a metà dell’anno scolastico, ed è impensabile in una scuola come quella italiana, dove i programmi hanno una loro coesione interna e non sono quasi mai modularizzati, che gli studenti abbandonino ogni forma di impegno scolastico per settimane, attendendo la riapertura delle aule; perché la comunicazione tra la scuola e le famiglie è oggi facilitata dalla diffusione quasi universale degli smartphone, e quasi tutte le scuole dispongono di strumenti attraverso i quali è possibile, come minimo, dare indicazioni e assegnare compiti agli studenti, ma anche svolgere lezioni a distanza; perché c’è grande solidarietà tra le scuole, disponibilità ad aiutare e a condividere.
È su questo terzo fattore che Tuttoscuola ha puntato promuovendo nella scorsa settimana, subito dopo la riunione svoltasi lunedì 24 febbraio al Ministero, alla quale la rivista ha partecipato insieme ai rappresentanti di grandi aziende e realtà nazionali globali, tre iniziative in rapida successione: il webinar del 25 febbraio, seguito da oltre 7 mila iscritti da tutta Italia e nel quale è intervenuta anche la ministra dell’istruzione Azzolina, nel quale 5 presidi innovatori hanno spiegato come affrontare il problema contenendo i danni attraverso la formazione a distanza; il collegamento effettuato il 27 con la scuola di Vo’ Euganeo, dove attraverso la piattaforma di Tuttoscuola maestre e bambini sono stati coinvolti in una lezione a distanza, insieme ad altre scuole di varie regioni (https://www.tuttoscuola.com/coronavirus-scuola-digitale-aiuto/ anche in questa occasione si è connessa la ministra Azzolina); il lancio, avvenuto sempre il 27 nel pomeriggio, dell’iniziativa di solidarietà #LaScuolaAiutaLaScuola, con attivazione di gemellaggi tra scuole e l’immediata disponibilità dell’IC Ungaretti di Melzo ad aiutare la scuola di Vo’ a organizzare lezioni a distanza. Anche l’Istituto Martini di Mezzolombardo (TN) – che già la scorsa settimana ha garantito ai propri studenti, via web, le lezioni secondo l’orario completo – mette a disposizione delle scuole che li richiedano materiali e know how (https://www.tuttoscuola.com/lascuolaaiutalascuola-listituto-martini-di-mezzolombardo-tn-mette-a-disposizione-materiali-e-know-how-la-preside-ecco-la-nostra-didattica-online/).
#LaScuolaAiutaLaScuola, oltre che favorire il gemellaggio tra scuole, è una iniziativa aperta al contributo di tutti coloro che vogliano sostenere la scuola italiana in questo delicato momento, che ha già ricevuto ad esempio l’adesione di Promethean. La multinazionale mette a disposizione gratuitamente delle scuole in zone rosse competenze, tecnologie e contenuti per la didattica a distanza (https://www.tuttoscuola.com/lascuolaaiutalascuola-prime-adesioni-dalle-aziende-promethean-offre-risorse-per-scuole-zone-rosse/ ).
Basta che ci scriviate, allegando eventuali materiali utilizzabili online, al nostro indirizzo redazione@tuttoscuola.comindicando come oggetto lascuolaaiutalascuola. Anche questa iniziativa serve a costruire dal basso la scuola che sogniamo.
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