Continuità didattica nel sostegno. Una svolta difficile da attuare

Il problema, tuttora irrisolto, della continuità didattica a favore degli alunni con disabilità che il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, intende affrontare una volta per tutte (come da lui dichiarato già nel dicembre del 2022), sembrerebbe trovare ora una prima parziale risposta. Valditara intende infatti prevedere la possibilità di confermare i docenti di sostegno per tre anni sulla base del gradimento dei genitori, mediante una specifica disposizione che dovrebbe essere varata in un prossimo Consiglio dei Ministri. Il ministro intende modificare, in merito, il regolamento delle supplenze per confermare sul sostegno il docente (specializzato o meno) con contratto a tempo determinato. Ma sta incontrando una decisa, unanime opposizione da parte dei sindacati della scuola.

In particolare, la segretaria generale della Cisl-scuola, Ivana Barbacci, ha dichiarato: “A proposito dell’idea, che sta circolando in queste ore, di confermare i docenti di sostegno sulla base dell’indice di gradimento delle famiglie dell’alunno disabile occorre fare chiarezza! La continuità didattica, valore in cui crediamo, si può promuovere in tutt’altro modo. L’alleanza con le famiglie va sostenuta e rafforzata, ma non certamente attraverso l’espressione di ‘indici di gradimento’ degli insegnanti. Ricordo che gli insegnanti sono dipendenti dello Stato, assunti da graduatorie pubbliche e che il loro operato non è soggetto a estemporanee valutazioni esterne. Costruiamo piuttosto un contesto di stabilità che garantisca agli studenti disabili personale docente specializzato e stabilmente assegnato. Assicuriamo la continuità non imponendo vincoli per legge, ma affidando alla contrattazione il compito di promuoverla e incentivarla, come è possibile e come già avvenuto con effetti positivi in passato”.

Il contesto di stabilità, di cui parla la segretaria della Cisl Scuola, è quello di ridurre gradualmente il numero di posti di sostegno in deroga, trasformandoli in organico di diritto, come aveva promesso più di due anni fa Valditara. Ancora non è avvenuto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA