Concorso DS: le conseguenze della mancata riforma del bando

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Lentamente e inesorabilmente le procedure del corso-concorso per il reclutamento di 2.425 dirigenti scolastici avanzano, avvicinandosi sempre più a quel punto di non ritorno che dovrebbe scongiurare il guaio delle reggenze anche per il 2019-20, conseguente alle tardive nomine dei vincitori.

L’ex ministra Fedeli contava inizialmente di concludere il corso-concorso in tempo utile per le nomine dei vincitori per il 1° settembre scorso, ma il ritardo di pubblicazione del regolamento e del bando avevano fatto cadere questa speranza, mantenendo intatta la previsione di concludere il concorso in tempo utile per il 1° settembre 2019.

Ma già all’inizio dell’estate scorsa, considerato che non erano state nemmeno svolte le prove di preselezione, il rischio di ‘sforare’ il 1° settembre 2019 incombeva sempre più minaccioso, al punto che il ministro Bussetti, fin dalle prime dichiarazioni e audizioni in Parlamento, cercava di correre ai ripari, annunciando la modifica drastica del bando, con rinvio della formazione nel primo anno di servizio dei vincitori. Di più: grazie alla conclusione del concorso con la prova orale, annunciava la conclusione dell’intero concorso per il maggio 2019, cioè in tempo ampiamente utile per le nomine dei vincitori a settembre.

Scongiurato, dunque, un altro anno di reggenze? Sì, forse. A condizione di varare una norma correttiva con tempestività, visto che non era stata sfruttata in piena estate l’occasione di inserire il correttivo all’interno del decreto legge ‘dignità’.

Il sen. Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega e presidente della Commissione istruzione del Senato, aveva prontamente predisposto in merito una bozza di disegno di legge, ma successivamente aveva passato il testimone al ministro della Funzione pubblica Giulia Bongiorno che intendeva inserire il dispositivo correttivo all’interno di un ampio provvedimento per i dipendenti pubblici.

Nel frattempo il concorso si lasciava alle spalle la prova preselettiva (23 luglio) e la prova scritta (18 ottobre) e si è avviato lentamente verso gli orali che, a correzione delle prove scritte conclusa, potrebbero iniziare nel gennaio prossimo.

Se il correttivo del bando sarà inserito in un normale disegno di legge, è evidente che non vedrà la luce in tempo utile per bloccare il concorso che, a quel punto, sarà in pieno svolgimento con la fase di formazione. Correttivo che sarebbe inutile, quindi.

Solamente un provvedimento veloce che entri in vigore presto può evitare un altro anno di reggenze, come, ad esempio, la legge di stabilità 2019, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019, ultimo appello.

Ma nel testo, per ora non c’è nulla a riguardo.