Concorso dirigenti tecnici/2: sanatoria per gli amici?

Se può non piacere il ricorso ad una norma di legge che consente di conferire a persone di fiducia incarichi dirigenziali triennali in attesa, senza fretta, di emanare regolare bando per concorso, può probabilmente stupire l’intenzione (non ancora diventata legge) di stabilizzare in ruolo questi dirigenti precari con un semplice colloquio. 

In sede di conversione del decreto-legge 50/2022 sull’Ucraina, è stato presentato alla Camera un emendamento per la copertura dei posti vacanti di dirigente tecnico nei comparti pubblici (istruzione compresa), attualmente coperto da incaricati.

Art. 51 bis – (Superamento del precariato della dirigenza amministrativa e tecnica con funzioni ispettive presso i diversi comparti della Pubblica Amministrazione)

  1. Al fine di superare il precariato, ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale con rapporto a tempo determinato, tenuto anche conto dei maggiori bisogni della Pubblica amministrazione alla luce delle accresciute attività amministrative e tecniche demandate agli uffici centrali e periferici del comparto Ministeri derivanti dall’attuazione del PNRR, entro il 31 dicembre 2022, i Ministeri possono assumere con contratto a tempo indeterminato il personale in posizioni dirigenziali non generali di seconda fascia che alla data di entrata in vigore del presente decreto risulta assunto a tempo determinato e che, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, abbia svolto per almeno 3 anni le funzioni di dirigenti amministrativi e /o tecnici con funzioni ispettive presso le Amministrazioni centrali e periferiche del comparto Ministeri.
  2. L’assunzione avviene previo superamento di apposita procedura concorsuale straordinaria per l’espletamento di un corso-concorso per titoli ed esami di esclusivo carattere esperienziale.

Se l’emendamento dovesse passare, entrerebbero in ruolo anche nella scuola facilmente gli amici degli amici, mentre il concorso per quei 146 nuovi dirigenti tecnici non sarebbe necessario.

Sorprendono tante cose di questo emendamento. “Al fine di superare il precariato” e “ridurre il ricorso ai contratti a termine”, invece di bandire un concorso annunciato da anni, si vorrebbero assumere a tempo indeterminato coloro che hanno avuto un incarico a termine senza alcuna selezione. E ciò “tenuto anche conto dei maggiori bisogni della Pubblica amministrazione alla luce” dell’immancabile “attuazione del PNRR”: ma se c’è un picco di attività da svolgere nel breve periodo perché non affrontarlo appunto con contratti a termine, invece di rendere a vita un incarico di alta responsabilità che presuppone elevate competenze tecniche senza averle mai valutate attraverso regolare concorso?

E ai tanti che aspettano da anni di mettersi alla prova per affrontare un concorso pubblico cosa pensa di dire chi porta avanti quell’emendamento? C’è da augurarsi che il Parlamento vigili e semmai solleciti il Governo a emanare il bando del concorso.

 

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