Come sarà la nuova scuola media

A differenza della scuola media introdotta nel 1962, il cui impianto curricolare è stato sostanzialmente confermato dai nuovi programmi del 1979, le ipotesi della nuova “scuola secondaria di primo grado” prevedono una scansione interna 2+1, e non più 1+1+1. Ciò significa che – come per la scuola elementare, dove la scansione proposta è 1+2+2, ma le bocciature sono da tempo praticamente inesistenti – la ripetizione dell’anno potrà essere disposta solo al termine del biennio, e solo nel caso che l’allievo non riesca a recuperare nel secondo anno i debiti accumulati nel primo anno. Attenzione: la bozza parla di “due debiti” relativi alle stesse due discipline nelle quali essi erano stati registrati alla fine del primo anno. Se il debito “vecchio” resta uno solo, e ad esso se ne aggiungono altri, non è detto che l’allievo debba ripetere l’anno. Almeno così sembra di capire.
Altra novità è costituita dalla “prova nazionale” che integrerà le prove previste dall’esame di Stato alla fine della terza media (che non dovrebbe cambiare: commissione tutta interna, con presidente esterno). Tale prova sarà predisposta e corretta dal Servizio Nazionale di Valutazione, e il suo esito influirà sulla valutazione finale dell’esame. Si tratta di una grossa novità, che reintroduce un elemento di valutazione esterna in un esame che secondo molti osservatori era diventato inconsistente e troppo autoreferenziale.
Analoghe accuse di insignificanza e autoreferenzialità sono state peraltro rivolte anche al nuovo esame di maturità, riformato dalla Moratti secondo il modello dell’esame di licenza media. Si va forse verso una “terza prova” elaborata e corretta dal Servizio Nazionale di Valutazione?