Che tipo di scuola si potrebbe realizzare?

Il dibattito sulla crisi e sul futuro del Paese. Il report di Tuttoscuola/4

Pensare un modello di scuola al passo con i tempi non può avvenire solo sulla base di fattori quantitativi. La “riduzione di taglia” del sistema può offrire una chance per il rafforzamento, ma bisogna ragionare e condividere la parte “soft”: quale “anima” vogliamo dare alla scuola dei prossimi anni?

Tuttoscuola è pronta a offrire, nel proprio piccolo, un contributo di idee: tra pochi giorni promuoverà un progetto, intitolato “La scuola che sogniamo”, mirato a favorire, con la partecipazione di tutti coloro che vorranno, la crescita dal basso di un ambizioso progetto culturale: daremo voce e faremo conoscere le tante realtà già esistenti, sparse sul territorio nazionale, che silenziosamente – e spesso anche poco o per nulla sostenute dal sistema – stanno concretamente già realizzando la scuola che sogniamo… E dove esistono per ora solo frammenti di nuovi modelli formativi, abbozzi di una nuova didattica ancora da mettere a punto, proveremo a fornire i riferimenti teorici e i suggerimenti pratici, andando a scoprire anche le migliori pratiche all’estero. Faremo parlare i protagonisti della scuola “dal vivo” e intervisteremo gli esperti che hanno studiato i pro e i contro delle varie innovazioni.

Ogni mese, durante l’anno scolastico che sta per iniziare, presenteremo un modello innovativo di scuola e apriremo il dibattito raccogliendo e sistematizzando le vostre esperienze e le vostre opinioni ragionate.

Alla fine dell’anno scolastico presenteremo i risultati di questo lavoro di gruppo.

Non può essere sottovalutato che è difficile oggi, più di ieri, essere insegnanti. Non è un caso se è tra le professioni più soggette al “burnout” e se fondate informazioni portano a ritenere la categoria degli insegnanti tra quelle che più fanno ricorso a farmaci antidepressivi. La società si è fatta più complessa, le trasformazioni continue mettono di fronte a problemi sempre nuovi e obbligano a ricominciare mille volte, ci vorrebbe un sostegno  sociale e istituzionale e una fiducia che chi lavora nella scuola non sente di avere. Insomma è un mestiere sempre più complicato.

Ma se potessimo con una bacchetta magica far apparire la scuola dei nostri sogni, come sarebbe? Se potessimo dare ai nostri studenti la migliore delle scuole possibili, per ciascuno di loro, quale che sia la situazione di partenza, la collocazione sociale, la cultura famigliare, la posizione economica, quale scuola sarebbe?

In tante parti del nostro Paese, in tante scuole di grandi città o di piccoli paesi, ci sono insegnanti e dirigenti che stanno trasformando questo sogno in realtà, anche se questo non passa sui circuiti mediatici.

Con tutta la difficoltà, con tutti i limiti, con tutta la fatica, le loro esperienze ci dicono che i sogni si possono anche realizzare. Le racconteremo. Meglio se si è in tanti a condividere lo stesso sogno e a lavorare allo stesso cantiere: “se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”.

La politica asseconderà questo desiderio di cambiamento e farà la sua parte? Occorre iniziare subito, è questo il momento.

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