Cattive maestre o maestre cattive? No: maestre stressate (e chi le protegge?)
Ha destato molto interesse tra i nostri lettori la documentata testimonianza con la quale il dottor Vittorio Lodolo D’Oria, il più noto esperto italiano di malattie professionali degli insegnanti, ha dimostrato che l’80% delle inidoneità all’insegnamento per motivi di salute è dovuto a disturbi psichiatrici: non, dunque, alla scadente preparazione professionale o all’indole malvagia dell’insegnante, ma alle conseguenze dell’esaurimento psicofisico del docente. Che dovrebbe dunque non essere punito come responsabile di un reato ma essere aiutato (tutelando ovviamente gli alunni) a gestire la sua condizione psicofisica problematica. Insomma il suo stress.
E invece, come ha osservato l’autorevole esperto nel webinar e nell’intervento pubblicato da Tuttoscuola, isolati episodi di perdita del controllo da parte di taluni insegnanti, soprattutto maestre, che costituiscono nel loro insieme solo lo 0,1% delle videoregistrazioni di 300-400 ore autorizzate dalla magistratura, vengono montati in brevi filmati “da inquirenti tutti rigorosamente non addetti ai lavori che pertanto nulla sanno di scuola, educazione e pedagogia”.La conseguenza di questa “pesca a strascico” di singoli episodi decontestualizzati è che diventa “praticamente impossibile sfuggire a una condanna”.
Il fatto è che l’età media delle maestre indagate, nei 35 casi esaminati dal dottor Lodolo D’Oria, è elevata (56,4 anni), così come la loro anzianità di servizio (33 anni). Si tratta di persone giunte in prossimità della fine di una lunga e logorante carriera che non meritano di essere trattate alla stregua di criminali. Quanto alla legittimità delle intercettazioni l’esperto cita i dubbi del magistrato Gherardo Colombo: “dovrebbero essere impossibili. Poi ovviamente bisogna fare delle distinzioni. Se pensiamo ai reati di associazione – mafiosa, terroristica, delinquenziale – è giustificabile l’idea che l’intercettazione possa essere legittima praticamente sempre. Perché l’attività dell’associazione a delinquere è continua”. Ma è assurdo che questi metodi d’indagine vengano utilizzati nella scuola come fosse un’organizzazione “mafiosa, terroristica, delinquenziale”: basterebbe un “semplice intervento del dirigente scolastico che è chiamato a tutelare l’incolumità degli alunni”.
Di fronte alle forti perplessità avanzate anche da un autorevole magistrato come Gherardo Colombo, chiede Lodolo D’Oria, “come si concilia l’inspiegabile silenzio delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni di categoria?”.
Un interessante approfondimento di come lavora il cervello umano in condizioni di stress verrà svolto nel webinar di Tuttoscuola martedì 2 luglio, alle ore 17.00, condotto dai professori Angelo Gemignani, neuroscienziato dell’Università di Pisa, Marco Braghero, esperto di coaching e mindfulness e Lidia Cangemi, dirigente scolastico del liceo Kennedy di Roma che approfondiranno gli aspetti neurobiologici e psicosociali dei fenomeni stressanti relativi alle figure professionali del personale scolastico e anche degli studenti, mettendo a fuoco anche le opportune strategie di prevenzione e cura. Per iscriversi gratuitamente basta cliccare qui.
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