Botta e risposta tra "Repubblica" e Ministero sulle bocciature per un solo 5

Con un solo cinque si può essere bocciati?

Secondo il quotidiano “La Repubblica” sì, stando al senso letterale del testo del decreto legge 137/08 attualmente in discussione alla Camera per la sua conversione in legge. Secondo il ministero dell’istruzione no, perché, comunque, l’ultima parola spetta al consiglio di classe.

La disposizione contenuta nel decreto, relativa a scuola elementare e scuole media, recita testualmente “Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.”

In effetti non si può non convenire che l’interpretazione letterale del testo si presta alle considerazioni a cui è pervenuto il quotidiano, ma, come ha precisato il ministero in un comunicato stampa, da sempre, anche con il giudizio al posto del voto, occorreva conseguire la sufficienza in tutte le materie per avere la promozione.

Ma in presenza di insufficienze, come ha ricordato il Miur, l’eventuale bocciatura non era automatica perché, comunque, la decisione finale spettava (e ancora spetta) al consiglio di classe.

La situazione di eventuali insufficienze allo scrutinio finale”, precisa il ministero, “verrà risolta come già avviene oggi dalla decisione del consiglio di classe che considererà il livello complessivo di apprendimento e la maturità raggiunta dallo studente.”

Secondo noi la formulazione del testo avrebbe potuto fare riferimento a questa competenza del consiglio di classe e fugare i legittimi dubbi sopravvenuti.

Di questa incompletezza del testo sembra essersi reso conto lo stesso ministero che ha precisato infine che “l’intera materia della valutazione troverà, comunque, chiarimento definitivo a breve con il previsto regolamento.”