Bocciature a Pontremoli: e i genitori?

Sul tema delle bocciature dei cinque bambini a Pontremoli pubblichiamo una argomentata lettera di Giuseppe Richiedei, già presidente dell’A.Ge. Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

 

Leggendo le molte informazioni, diffuse dai vari mezzi di comunicazione in riferimento alle bocciature dei bambini nella scuola primaria di Pontremoli, sembra che i genitori siano esclusi totalmente dalla vicenda e che ci si debba  attenere alla decisione definitiva, presa dai docenti, esclusivamente sulla base del profitto raggiunto dai bambini.

Chiaro ed essenziale è quanto si trova riportato nel sito di “Tuttoscuola”:

“Non hanno raggiunto i requisiti minimi per la sufficienza, tra cui saper leggere, almeno in stampatello, e saper far di conto. Queste in sintesi le motivazioni che hanno portato alla conferma della bocciatura dei cinque alunni di prima elementare della scuola ‘Giulio Tifoni’ di Pontremoli dopo la ripetizione degli scrutini disposta dal Miur a seguito di un’ispezione ministeriale.

Nei giorni scorsi la scuola ha inviato i verbali dei nuovi scrutini all’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. In questo modo la decisione presa dalla scuola è definitiva”.

Al contrario nelle normative vigenti si possono trovare dei riferimenti che inducono a ritenere che le famiglie debbano essere coinvolte in modo significativo e prima che si arrivi a decisioni definitive, come quelle effettuate a Pontremoli.

A questo proposito è interessante quanto sancito nel Decreto ministeriale riguardante la valutazione del comportamento.

Nel Decreto si prescrive il coinvolgimento attivo delle famiglie  in nome “del rilevante valore formativo di ogni valutazione scolastica”, quindi non solo della valutazione del comportamento ma anche quando si tratti di valutazione del profitto scolastico, come è il caso di Pontremoli.

 

DECRETO MINISTERIALE n. 5  – 2009

Finalità della valutazione del comportamento degli studenti

Articolo 4 – Criteri ed indicazioni per l’attribuzione di una votazione insufficiente

c. 4. In considerazione del rilevante valore formativo di ogni valutazione scolastica e pertanto anche di quella relativa al comportamento, le scuole sono tenute a curare con particolare attenzione sia l’elaborazione del Patto educativo di corresponsabilità,  sia l’informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo delle famiglie in merito alla condotta dei propri figli.
 

Articolo 5 – Autonomia scolastica

Ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal presente Decreto e dalla normativa vigente, può determinare, in sede di redazione del Piano dell’Offerta formativa,ulteriori criteri e iniziative finalizzate alla prevenzione, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento di istituto, dal Patto educativo di corresponsabilità e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio.

Stando al Decreto, i genitori dei bambini bocciati, ma anche tutti gli altri genitori attraverso i propri rappresentanti di classe e di Istituto possono chiedere alla scuola di verificare contenuti e procedure che si sono seguite nella stesura del Patto educativo di  corresponsabilità e del Piano dell’offerta formativa.

Soprattutto debbono verificare se si sia stabilita tra i docenti e i genitori l’obbligatoria “informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo delle famiglie” previsti dalle norme vigenti.

Il caso di Pontremoli potrebbe essere uno dei tanti che si riscontrano in molte delle nostre scuole: i docenti continuano a seguire comportamenti superati dalle normative più recenti, specie quelle riguardanti una cooperazione più significativa dei genitori.

Si continua, soprattutto, a prendere in considerazioni le normative “a compartimento stagno” per cui quanto stabilito per la partecipazione dei genitori non riguarderebbe la valutazione o la gestione del personale.

E’ evidente, al contrario, come i comportamenti dei docenti, dei genitori come dei dirigenti dovrebbero rispondere a criteri di scrupolosa legalità e di rigorosa coerenza, che assicurino ad un tempo: la libertà di insegnamento, la libera scelta delle famiglie, entrambe finalizzate al diritto all’apprendimento degli allievi.

Giuseppe  Richiedei