Bilancio Moratti: cosa ha trovato cosa ha lasciato/2. Le classi

Quando il ministro Moratti iniziò il suo mandato al palazzo della Minerva cinque anni fa, l’anno scolastico 2000-2001, iniziato sotto la gestione del ministro De Mauro, stava concludendosi.
Negli istituti statali dei diversi ordini e gradi erano funzionanti in quel momento poco più di 370 mila classi e sezioni (esattamente 371.416).
Un numero che, rispetto a cinque anni prima (1995-96) si era già ridotto di quasi 16 mila unità per effetto degli interventi di razionalizzazione del precedente Governo e della sensibile riduzione della popolazione scolastica. A quella pesante diminuzione del numero delle classi aveva fatto eccezione la sola scuola dell’infanzia che aveva aumentato di anno in anno il numero di sezioni.
Nei suoi cinque anni di gestione, il ministro Moratti, anche per gli interventi del ministero dell’Economia, è intervenuta alcune volte, mediante leggi finanziarie, sugli organici del personale, operando riduzioni con ricadute anche sul numero delle classi funzionanti.
Per altre vie (anticipi, innalzamento dell’obbligo scolastico, aumento di alunni) sono stati necessari incrementi di classi, oltre al consueto aumento del numero di sezioni di scuola dell’infanzia.
Alla fine del quinquennio, Moratti ha lasciato in questo anno scolastico in eredità al ministro Fioroni complessivamente un maggior numero di classi rispetto a quelle che aveva ricevuto nel 2001.
E’ continuata la flessione del numero di classi della scuola primaria (-2.542) e della scuola secondaria di I grado (-1.800), ma, grazie all’incremento del numero di sezioni (1.613 in più) nella scuola dell’infanzia e, soprattutto al sensibile aumento del numero di classi negli istituti di istruzione secondaria di II grado (6.328 in più), il bilancio si è chiuso in attivo di 3.299 classi/sezioni in più.
Chissà se era proprio quello che voleva lei e, in particolare, l’ex ministro Tremonti.