Bandiere rosse a Livorno in una scuola: parte un’ispezione

Il ministro Gelmini manda gli ispettori a Livorno per verificare la presenza in una scuola dell’infanzia di una bandiera (ma forse sono due) che sarebbe a quanto pare del Pdci (il partito di Cossutta e Diliberto). “La scuola è un’istituzione pubblica – spiega una nota del ministero – che deve garantire a tutti un’educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico”.

L’edificio che ora ospita la scuola nel 1921 era il teatro San Marco, quello dove Antonio Gramsci e Amadeo Bordiga si recarono per fondare il Partito comunista italiano abbandonato un altro teatro, il Goldoni, dove si svolgeva il XVII Congresso del Partito Socialista.

Per questo i ‘nostalgici’ della tradizione comunista considerano l’ex teatro come una specie di santuario, e vi si recano annualmente, il 21 gennaio, in occasione dell’anniversario della fondazione del Pci (la denominazione originaria era ‘Partito comunista d’Italia’). Pare che nell’ultima occasione siano state dimenticate (o lasciate?) sul posto due bandiere di uno dei partiti che si richiamano a quella tradizione.

Ma il problema non sarebbero tanto le bandiere rosse quanto la targa commemorativa che ricorda l’evento del 1921, posta sul muro posteriore dell’edificio trasformato in scuola. Il sindaco di Livorno, intervistato, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Quanto al Partito comunista e al nostro passato non abbiamo niente da nascondere: forse posso togliere le bandiere rosse dal muro, ma certo non toglierei mai quella targa che appartiene alla nostra storia”.

Da notare che anche il sindaco di Livorno, pur su posizioni politiche lontanissime da quelle del  sindaco di Adro, attribuisce al Comune, e non alle autorità scolastiche, la potestà di decidere in merito all’edificio scolastico. Il vento federalista accresce le aspettative ‘proprietarie’ dei Comuni a scapito dell’autonomia delle scuole?