Vaccini: presidi contro l’autocertificazione. No all’ingresso a scuola di bambini non vaccinati

 

Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”. Lo ha detto lo scorso 4 settembre in audizione alla Camera il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli. “Ci sono 10 mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa che è una forma di segregazione che ripugna”. 

Nel corso dell’audizione alla Camera, il presidente dell’Associazione presidi, Giannelli, intervenendo su alcune problematiche della scuola, ha denunciato senza mezzi termini il rischio di lassismo sull’obbligo vaccinale a cominciare, in particolare, dalla illegittimità della autodichiarazione permessa ai genitori al posto della certificazione medica.
 
La denuncia è stata possibile grazie a Tuttoscuola che già un mese fa per prima aveva ricordato che l’art. 49 del DPR 445/2000 esclude proprio dalle autocertificazioni la dichiarazione del proprio stato di salute, compreso ovviamente lo stato vaccinale, dichiarazione rimessa esclusivamente all’autorità medica.

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Anche il presidente ANP Lazio, Mario Rusconi, ribadisce la posizione dei presidi in quanto oggi la situazione di incertezza crea ”molti problemi alle scuole in quanto si attribuiscono enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente, aggiunge il presidente dell’Associazione nazionale Presidi del Lazio, rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso”. ”Servono indicazioni più chiare e precise – conclude – altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie”.