Classi separate per alunni con disabilità/2. Ianes: ‘Chi sarà il prossimo a rendersi ridicolo? La strada è la vera inclusione’

Sulle dichiarazioni del generale Roberto Vannacci, candidato indipendente nelle liste della Lega alle Europee dell’8 e 9 giugno, Tuttoscuola ha sentito il prof. Dario Ianes, docente di Pedagogia dell’inclusione all’Università di Bolzano e uno dei più autorevoli esperti nel campo dell’inclusione scolastica (e’ anche uno dei promotori della recente proposta di legge sulla cosiddetta “cattedra inclusiva”).
“L’obiettivo che sembra avere Vannacci (aiutare al massimo e in modo peculiare anche gli alunni con disabilità) è giusto, ma la strategia (separare) è umanamente e scientificamente sbagliata”, dice Ianes.

“È indubbio che bisogna pensare un intervento specifico e ben indirizzato, peculiare, ovvero risposte che sviluppino il massimo potenziale di ognuno, sia di chi è “molto dotato” sia di chi è in difficoltà (questo non conta). Però, non è la separazione la strategia, ma l’inclusione. L’inclusione mette in moto risorse, processi che la ricerca ci dice essere efficaci per dare risultati migliori da ogni punto di vista (apprendimento, partecipazione, coinvolgimento delle famiglie). Il problema è che l’inclusione fatta male, presente nella quotidianità, è il fianco debole di questa argomentazione a sfavore dell’inclusione.

Anziché lavorare sulla qualità del sistema inclusivo, su cui servirebbe investire e migliorare, queste posizioni forti di “inclusio-scettici” preoccupano perché rendono pensabile un sistema separato. Dopo il politico di ultra destra in Germania, dopo lo storico Galli della Loggia, dopo il generale Vannacci, quale sarà il prossimo inclusio-scettico che si renderà ridicolo agli occhi di chi, tutti i giorni, si impegna e mette in atto l’inclusione nelle nostre scuole?”

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