Meno tempo e più laboratori, ecco una simulazione

Le ore obbligatorie di lezione, secondo la commissione Bertagna, dovrebbero ridursi dalle attuali 30 a 25 settimanali e nel contempo essere affiancate da laboratori di scuola o di reti di scuole. Ma con le ore “risparmiate” (rispetto alle attuali 30 ore obbligatorie) quanti laboratori si potrebbero sviluppare, considerato che una scuola, per costituire un laboratorio di circa 300 ore annue, dovrebbe riconvertire 9-10 ore non utilizzate alla settimana? “Tuttoscuola” ha provato a fare due conti, simulando una situazione di istituto e ha riconvertito in ore opzionali per i laboratori tutte le ore di lezione non più utilizzate per l’orario obbligatorio secondo la proposta Bertagna.
La simulazione ( Simulazione di organizzazione di laboratori ) è stata strutturata mantenendo intatto l’organico docenti di istituto (ore di contemporaneità e compresenza incluse) ed è pervenuta alla conclusione che si possono ottenere più o meno tanti laboratori quante sono le classi funzionanti nell’istituzione scolastica.
Un’offerta molto ampia, dunque, nella quale possono essere inserite diverse tipologie tra quelle proposte (Informatica, Attività motorie e sportive, Attività espressive (musica, pittura, disegno, teatro, fotografia, cinema…), Lingue, Attività di progettazione (di artefatti manuali o simbolici, di interventi di azione sociale, di soluzioni produttive e gestionali, di stage aziendali, del proprio progetto di vita, professionale e no, ecc.), Recupero e sviluppo degli apprendimenti).
Nel potenziale di offerta formativa di un’istituzione scolastica tipo, il rapporto tra curricolo obbligatorio (le ore di lezione) e attività aggiuntive (i laboratori) sarebbe di circa 3 a 1. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione capace di modificare la struttura organizzativa e didattica delle scuole, naturalmente se i docenti delle discipline “minori” saranno d’accordo.