Orientamento: le professioni ‘introvabili’ che hanno a che fare con gli istituti tecnici

Ogni anno le aziende non riescono a reperire ben 60mila figure professionali che, proprio per questo motivo, vengono definite “introvabili“. I numeri parlano chiaro: secondo il bollettino annuale del 2016 sui fabbisogni occupazionali delle imprese, dell’industria e dei servizi di Excelsior Unioncamere, le percentuali di introvabili si fanno più elevate nel Nord Italia (14%), per le professioni dirigenziali, specialistiche e tecniche (22%) e nelle imprese con almeno 250 dipendenti (15%), che richiedono figure più qualificate. Un vero peccato per un Paese come l’Italia in cui la disoccupazione giovanile sfiora il 37%. Eppure, in un panorama come questo, Alma Diploma racconta che 1 tecnico su 2 riesce a trovare un impiego. Ecco tutto quello che devono sapere studenti e famiglie prima di scegliere la scuola superiore in cui potersi iscrivere online dal prossimo 16 gennaio al 6 febbraio 2017.

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Secondo un articolo de Il Sole 24 Ore, gli istituti tecnici sarebbero un vero e proprio passpartout per il mondo del lavoro Dati di Alma Diploma alla mano, a un anno dalla maturità, quasi il 47% dei ragazzi lavora, con percentuali che superano addirittura il 57% nell’indirizzo “Elettronica ed elettrotecnica”. In generale sembra andare comunque bene per tutti i periti usciti da un istituto tecnico tecnologico: il 50% riesce a trovare un impiego a un anno dall’esame di Stato.

Proprio negli indirizzi tecnici, per troppo tempo etichettati in maniera erronea come categoria B, si troverebbero tanti di quei profili professionali “introvabili” dalle aziende. Si tratterebbe, per esempio, dei geometri e dei meccanici, ma anche di tutti i diplomati usciti da poco da un indirizzo che ha a che fare con l’agroindustria, il tessile moda, l’informatica e il marketing.

Gli istituti tecnici sono stati riformati dall’ex ministro Mariastella Gelmini nel 2010. SI loropercorsi si articolano in un’area di istruzione generale e in aree di indirizzo. I percorsi di studio si dividono in due settori, quello economico e quello tecnologico, ognuno di questi si compone poi di indirizzi specifici. Tutti i percorsi durano cinque anni e si articolano in due bienni e un quinto anno. Arrivati al diploma, gli studenti possono decidere se inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, oppure proseguire gli studi.

Il Settore economico è articolato in 2 indirizzi:
– Amministrazione, Finanza e Marketing;
– Turismo.

Quello tecnologico invece si articola in ben 9 indirizzi:
– Meccanica, Meccatronica ed Energia;
– Trasporti e Logistica;
– Elettronica ed Elettrotecnica;
– Informatica e Telecomunicazioni;
– Grafica e Comunicazione;
– Chimica, Materiali e Biotecnologie;
– Sistema moda;
– Agraria e Agroindustria;
– Costruzioni, Ambiente e Territorio.

L’interesse nei confronti dei diplomati tecnici abbiamo visto essere molto trasversale, abbraccia quasi tutti gli indirizzi. Certo, per ora gli stipendi restano ancora un po’ bassi. Stando ai dati di Alma Diploma vanno dagli 800 a un massimo di 1000 euro, ma possono alzarsi grazie a una specializzazione.