Educazione finanziaria a scuola: l’Italia rimonta, con grandi squilibri

di Enrico Castrovilli*

Come si imparano l’economia e la finanza? Come risponde a questa domanda il sistema educativo e scolastico nel nostro Paese? L’uscita a Parigi il 24 maggio dei risultati all’Indagine OCSE PISA (Programme for International Student Assessment) condotta nel 2015 sulla financial literacy dei quindicenni in 15 Paesi, tra cui l’Italia, consente di dare risposte interessanti. Innanzitutto c’è stata una piccola rimonta. L’Italia con il punteggio di 466 era clamorosamente risultata penultima (su 18 paesi) nell’Indagine 2012, con 483 punti ha risalito diverse posizioni tra i paesi partecipanti all’Indagine 2015, pur restando sotto la media di 489 dei paesi partecipanti.

E’ quindi probabile che i numerosi seppur disorganici progetti di educazione economico-finanziaria realizzati da oltre 200 enti italiani abbiano migliorato la situazione. Come in tutte le rilevazioni obiettive sugli apprendimenti sono emerse notevoli differenze. Il Nord-Est ha riportato il punteggio di 518, 502 il Nord-Ovest, 481 il Centro Italia, 464 il Sud e 445 le Isole. 513 il punteggio dei nostri Licei, 483 gli Istituti tecnici, 419 gli Istituti Professionali, 427 i Centri di formazione professionali.

Interessante un fatto emerso con evidenza alla Conferenza organizzata sempre il 24 maggio dall’Invalsi a Roma: i nostri studenti quando titolari di un conto corrente o di una carta prepagata ottengono oltre 20 punti in più degli altri ragazzi. Particolare il fatto che l’Italia sia stato l’unico paese tra quelli partecipanti in cui i maschi abbiano riportato migliori risultati (+11 punti) delle femmine. Vedi a http://www.oecd.org/pisa/PISA-2105-Financial-Literacy-Italy-Italian.pdf i risultati italiani e sul sito dell’OCSE a http://www.oecd.org/daf/fin/financial-education/launch-pisa-financial-literacy-students-2017.htm i risultati internazionali.

Quali allora i compiti per la scuola italiana? Un momento per discuterne a fondo sarà a Trento il prossimo 3 giugno la IV^ Conferenza dell’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE Italia, intitolata a La sapienza di Clio. L’economia tra cultura del dato e cultura storica”, ospitata al Museo delle Scienze, grazie alla Provincia di Trento. Perché i Licei Economico Sociali attirano solo poco più del 2% degli studenti? Perché gli Istituti Tecnici Economici eredi dei corsi ragionieri continuano a perdere iscritti? La financial literacy trae forza dalla pratica, l’economia, che più compiutamente ambisce a essere una scienza, deve fondarsi sulla storia e su una forte base matematica e statistica. L’economia, il diritto, l’economia aziendale devono fare un salto di qualità per essere moderni e accattivanti. Al termine della Conferenza vi sarà la premiazione degli studenti vincitori del Concorso EconoMia, organizzato assieme al Festival dell’Economia di Trento, che dall’1 al 4 giugno discuterà de “La salute disuguale”. Vedi il programma della Conferenza a http://www.aeeeitalia.it/wp/2017/aeee-italia-iv-conferenza-nazionale-trento-3-giugno/

*AEEE Italia