Didacta Italia 2019, Grieco: ecco come vedo la scuola del futuro

“Voce del verbo Innovare”. E’ questo lo slogan di Didacta Italia 2019, l’appuntamento fieristico rivolto a docenti, dirigenti scolastici, educatori, formatori, professionisti e imprenditori del settore che si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze dal 9 all’11 ottobre. Per capire meglio cosa aspettarci, abbiamo parlato con Cristina Grieco, assessora all’Istruzione e Formazione della Regione Toscana, intervenuta alla presentazione di Didacta Italia 2019 al MIUR.

Quest’anno Didacta Italia è dedicata a Leonardo Da Vinci. In che modo “parteciperà” alla Fiera?

“Con il suo spirito, con quello che è stato, la sua eredità, il patrimonio che ci ha lasciato. Per educare bisogna anche sedurre e capire che si impara con la testa e con le mani. Se dovessimo definire Leonardo, sicuramente diremmo che è stato uno scienziato, un’artista, un tecnico. Un vero e proprio esempio di come intendere l’educazione a 360 gradi. Dobbiamo iniziare a vedere la scuola come qualcosa che prepara alla complessità del mondo, una complessità che sarà sempre crescente. Ecco in questo senso Leonardo è un po’ lo Spirito Guida di Didacta Italia 2019. Detto questo è poi d’obbligo una riflessione: noi, anche rispetto agli ambienti di apprendimento, abbiamo una scuola ancora sul modello ottocentesco, con classi adatte a lezioni frontali e pochi spazi utili a un modo di fare scuola diverso da questo”. 

Come dovrebbe essere quindi, secondo lei, la scuola del futuro?

“Dovrebbe avere l’apporto importante e utile delle tecnologie che restano uno strumento fondamentale per guardare al futuro, spazi adeguati e cercare di rivedere la proposta educativa andando oltre la suddivisione disciplinare. Dovremmo mettere al centro lo studente e l’insegnante deve avere un ruolo di facilitatore. Dovremmo aiutare i ragazzi poi a orientarsi nel mare di conoscenze offerto dalle nuove tecnologie, insegnare loro ad adoperare uno spirito critico. C’è la necessità di prepararsi e studiare tutta la vita. Si tratta di sfide di fronte alle quali non si può arrivare impreparati e Didacta è l’occasione per incontrare e riflettere con esperti nazionali e internazionali su quello che è il futuro della scuola, avendo un pensiero lungo”.

Parliamo di istruzione tecnico – professionale, troppo spesso ancora “snobbata”. Perché invece dovremmo scommetterci?

“E’ un problema tutto italiano. Noi pensiamo che alla fine della scuola media il ragazzo abbia delle alternative messe in ordine di bontà: licei, tecnici e professionali. Dobbiamo superare questa visione. Come diceva Leonardo Da Vinci: “Testa e mani devono lavorare insieme”. Non ci sono quindi percorsi di serie A e di serie B, ma percorsi adatti a ogni ragazzo. Dati mostrano che troppi ragazzi si perdono senza arrivare a una qualifica e che i Neet sono ancora troppi. Dobbiamo quindi lavorare sul sistema formativo con l’obiettivo di riuscire a dare a ogni ragazzo il percorso formativo più adatto per entrare nel mercato del lavoro con piena soddisfazione personale e per esercitare in maniera piena il diritto di cittadinanza”.