Violenza sugli insegnanti, Valditara: ‘Contrario alla sospensione dei bulli. Meno scuola non è mai la soluzione’

Non sono favorevole all’istituto della sospensione” per gli studenti che compiono atti di bullismo. “Meno scuola non è uno strumento che serve a recuperare lo studente che compie atti di questo tipo”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un’audizione alla commissione Cultura del Senato sugli episodi di violenze sugli insegnanti.

“Ho chiesto ai miei uffici – ha aggiunto poi Valditara – di avviare un monitoraggio generalizzato su ogni episodio di violenza e bullismo che si verifica nelle istituzioni scolastiche. Come ministro ho assunto il compito di ridare autorevolezza ai docenti, di riportare la cultura del rispetto nelle aule, e un principio di serenità all’interno delle scuole: abbiamo necessità che siano luoghi di studio e di lavoro senza tensioni” e “ritengo necessario un grande patto di corresponsabilità che coinvolga innanzitutto le famiglie”.

“Quello della violenza all’interno delle scuole è un tema che sta molto a cuore anche alla Commissione europea – ha detto il ministro -. Quest’ultima si è soffermata più volte sul tema della violenza e in particolare del bullismo (perché quest’ultimo ne è una fattispecie). Quello del bullismo nelle classi – nei confronti dei docenti e degli studenti – è un tema molto serio, ai quali ho voluto dare particolare rilievo fin dall’inizio del mio incarico ministeriale”.

Il ministro ha spiegato di aver ricevuto quattro segnalazioni al Mim e ha ricordato di aver istituito “un tavolo di confronto con le associazioni dei genitori e degli studenti, un tavolo di consulenza. Stimolerò le loro risposte e interventi per costruire un percorso nell’ambito di quella grande alleanza. Sarà anche necessario un censimento degli episodi. L’8 febbraio è stata emanata una circolare sulla rappresentanza da parte dell’Avvocatura dello Stato agli insegnanti vittime di violenze, da allora – ha spiegato – al ministero sono arrivate ben 4 segnalazioni di episodi di violenza ai danni di insegnanti”. 
 
Aggiungo che nell’ultima legge di Bilancio il Governo ha stanziato 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 – ha detto ancora il Ministro -: risorse dedicate in maniera specifica al contrasto del cyberbullismo nelle scuole. Voglio anche ricordare l’importanza della legge n.92 del 2019, che ha introdotto negli istituti scolastici l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, dell’educazione alla legalità, dell’educazione alla conoscenza dei valori costituzionali e voglio infine ricordare che proprio qui, in Senato, è stata avviata un’importante iniziativa per trasmettere i valori della nostra Costituzione agli studenti. Da questo punto di vista – e sempre all’interno di quel grande patto di corresponsabilità da me citato poc’anzi -, abbiamo istituito al Ministero un tavolo intitolato “Autorevolezza e rispetto” che ha messo insieme diversi esperti (psicologi, pedagogisti, giuristi, magistrati di vari orientamenti culturali) per individuare delle iniziative significative a contrasto del fenomeno della violenza nei confronti dei docenti e, più in generale, del fenomeno del bullismo. Voglio inoltre evidenziare un elemento che ritengo particolarmente importante: parlando con alcuni degli esperti che fanno parte di questo tavolo, ritengo ci si debba orientare verso soluzioni che impongano più scuola (e non meno scuola) nei confronti di chi commette atti di bullismo”.
 
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