Video conferenza del ministro. Nel prologo i ‘leoni da tastiera’ danno il peggio di se stessi
Mattinata di sabato 16 maggio. Viene annunciata per le ore 11:30 una video conferenza della ministra dell’istruzione Azzolina per la presentazione delle ordinanze straordinarie sulla valutazione finale degli alunni, sull’esame di Stato del primo ciclo (licenza media) e per quello del secondo ciclo (maturità). Presenti anche il Dott. Agostino Miozzo e il Prof. Alberto Villani per illustrare il documento del Comitato tecnico-scientifico sullo svolgimento degli Esami di Stato del secondo ciclo in presenza.
Ore 11:30: la conferenza tarda a partire e, mentre sullo schermo resta fissa per una decina minuti la presentazione #lascuolanonsiferma UNITI CE LA FAREMO, a lato dello schermo cominciano a scorrere commenti del pubblico sotto forma di frasi lapidarie che precedono la conferenza del ministro.
Scorrono velocissime dal basso all’altro e, data la velocità, si fatica a leggerle tutte, ma se ne riescono ugualmente a captare alcune: ci sono frasi ingiuriose, epiteti irripetibili, addirittura bestemmie!
I commenti più benevoli si limitano a ripetere “vergogna, vergogna” oppure “dimettiti”, “dimissioni, dimissioni”.
È un prologo a dir poco allucinante, tutto declinato al negativo.
Il ministro non ha ancora cominciato a parlare e nemmeno ha fatto la sua comparsa sullo schermo, ma la scena se la sono presa tutta loro, il popolo dei social, forse con la speranza di essere letti e di diventare per qualche minuto i protagonisti della più feroce e pregiudiziale opposizione. Ovviamente sono solo una piccola percentuale dei tanti all’ascolto. Ma molto rumorosa, e disturbano tutti.
È presumibile che quei messaggeri dell’ingiuria, quasi sempre anonimi o nascosti dietro un user name di comodo, appartengono in buona parte al mondo della scuola (docenti, studenti, genitori).
Non aspettano di ascoltare cosa dirà la ministra; la loro è una valutazione pregiudiziale a prescindere. È il modo d’essere di un certo mondo del web. È materia di analisi di psicologi e di sociologi. Forse anche di indagine della polizia postale, visto che le chat della trasmissione sono state bloccate rendendole non più accessibili.
Si può essere critici. Fortemente contrari all’operato del Ministero e di chi lo guida in particolare. Arrabbiati. Dipende dai punti di vista. Ma cosa c’entrano le bestemmie, le espressioni irriguardose? Dovrebbero essere tenute fuori dalla scena sociale in generale. Ma essere totalmente bandite dalla scena educativa. Perché ontologicamente incompatibili con l’educazione. Chi le ha scritte e si professa educatore, ci rifletta. E si vergogni.
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