Valutazione/1. Varato il nuovo regolamento

Venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento relativo a istituzione e disciplina del Sistema Nazionale di Valutazione (S.N.V.) in materia di istruzione e formazione, per le scuole del sistema pubblico nazionale di istruzione e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni.

Non è stata dunque accolta dal governo nel suo insieme (più che dal ministro dell’istruzione) la richiesta, avanzata dal Pd tramite la responsabile scuola Francesca Puglisi e da una parte dei sindacati, di rinviare l’approvazione del regolamento.

Il rinvio avrebbe probabilmente riaperto il dibattito sul testo, e comportato un ulteriore slittamento nella messa in opera del S.N.V. L’approvazione invece, come spiega un comunicato di Palazzo Chigi, “consente di rispondere anche agli impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020”.

Era dunque, in qualche misura, un atto dovuto e non differibile. Questa la tesi del governo, che non manca di sottolineare che “rispetto al testo iniziale sono state recepite, in larga misura, le osservazioni e proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato”. Si tratta, secondo il sottosegretario Elena Ugolini, di “cambiamenti che hanno modificato in meglio il testo del decreto nel senso di una più compiuta valorizzazione dell’autonomia responsabile delle scuole nei processi di autovalutazione e di miglioramento della qualità del servizio offerto”.

Secondo il governo insomma il modello iniziale è stato correttamente gestito dal punto di vista procedurale, e quindi non c’era motivo per rinviare (sottinteso, sembrerebbe: chi chiede il rinvio non vuole migliorare questo testo, ma cambiarlo).