Valditara incontra i sindacati: ‘Scuola deve essere inclusiva, Ministero recuperi la sua funzione’

Una scuola dell’inclusione, il rinnovo contratto, la stabilità e l’aumento degli organici. Sono questi i temi posti al centro dell’attenzione dal segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli, nel corso del primo incontro con il neo ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. A questi la CISL Scuola ha aggiunto anche il riconoscimento del valore del confronto con le parti sociali, le politiche sul reclutamento, la garanzia di organici adeguati per tutti i profili, docenti e ATA e un supporto permanente alla formazione del personale. Non è mancato un riferimento alla prossima legge di bilancio per la quale è indispensabile prevedere un significativo investimento di risorse per la scuola e il suo personale.
 
Dopo aver ringraziato il Ministro per l’approccio all’ascolto dimostrato in questa prima riunione, il segretario della FLC ha dichiarato: Noi saremo sostenitori di tutte le scelte che il ministero farà per esercitare pienamente le proprie funzioni e lavorare per la scuola. Il ministero però non dovrà essere trattato come un capitolo di bilancio da contenere. Il PNRR, necessario per il Paese, non può sostituire il ruolo dello Stato che nell’Istruzione deve ritornare a investire”. 
 
Un breve passaggio poi sulla nuova denominazione del ministero: “Il Merito – ha detto il sindacalista – evoca l’idea di una scuola competitiva, che per l’appunto premia. La nostra è invece una idea di scuola di tutti e per tutti perché la crescita di una società non è una gara, è un processo, e come tale deve essere armonico, quindi portarsi dietro più persone possibile”.
 
Ma la scuola dell’inclusione per essere tale oggi ha bisogno di rafforzarsi: aumentando gli organici del personale ATA e docente, stabilizzando il personale con un sistema di reclutamento celere fondato su una formazione di qualità. E garantendo- ha aggiunto il sindacalista – tutti coloro che ne hanno bisogno, un docente di sostegno. I quasi 100mila posti in deroga sul sostegno sono infatti il frutto, vergognoso, delle politiche di risparmio sulla scuola”.
 
Sinopoli si è poi concentrato sulla valorizzazione del personale: “E’ necessario che sulle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola questo governo dia un segnale forte: rinnovare il contratto è unemergenza, negli ultimi 15 anni ne è stato rinnovato solo uno e siamo in grave ritardo per il rinnovo del CCNL 2019/21, per il quale occorrono altre risorse. Se davvero si ritiene l’istruzione una priorità, ci aspettiamo risposte adeguate per il personale della scuola, a partire da risorse aggiuntive per il rinnovo”.
 
Un ultimo passaggio il segretario della FLC lo ha dedicato al recente decreto “anti-rave”, primo e preoccupante provvedimento approvato dal governo Meloni. Per Sinopoli: “Un tema importante anche per chi nel Paese presiede il ministero dell’Istruzione e guarda dunque la vita di migliaia di ragazzi e ragazze. Non si può criminalizzare e reprimere il dissenso quando il problema nel Paese è la mancanza di partecipazione. La FLC CGIL vigilerà affinché venga garantita la libertà di manifestazione sancita dall’art.17 della nostra Costituzione.”
 
Il rinnovo del contratto è la risposta concreta che nell’immediato si può dare alle attese di una categoria che chiede da tempo un riallineamento con altri Paesi e altri settori della Pubblica Amministrazione. L’urgenza – ha detto poi la leader CISL Scuola, Ivana Barbacci – si fa più stringente nel quadro delle attuali pesanti difficoltà che colpiscono anche le retribuzioni, già in sofferenza, del personale scolastico.”
 
“Occorre sostenere – ha aggiunto – i processi di innovazione digitale, coerentemente con la necessità di formazione permanente del personale, che rientrano tra gli obiettivi del PNRR, sui quali chiediamo la creazione di tavoli tematici permanenti”.
 
“Siamo interessati a un cambio di passo – ha detto la segretaria generale della CISL Scuola – che recuperi un clima di confronto e di condivisione degli obiettivi, anche di quelli di riforma del sistema; ci sentiamo su questo portatori di interessi comuni fra i lavoratori che rappresentiamo e gli studenti ai quali è rivolto il nostro lavoro. Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, a partire dai tavoli contrattuali di cui vogliamo continuare a essere protagonisti”.
 
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