Intervista a Ivana Barbacci (Cisl Scuola): ‘La priorità assoluta è il rinnovo del contratto’

Ivana Barbacci, Segretaria generale della CISL/Scuola, persona visionaria e capace di generare motivazione e senso di partecipazione, racconta a Tuttoscuola l’orizzonte degli interventi che possono contribuire a far sì che dirigenti, docenti, giovani, famiglie possano guardare al futuro con fiducia. La Segretaria generale è fortemente convinta che la crisi politica apertasi con le dimissioni del governo Draghi non può comportare la paralisi delle relazioni sindacali, e rilancia per questo come assoluta priorità la ripresa e la conclusione del negoziato per il rinnovo del contratto. Dalle sue parole traspare la conferma per il suo sindacato di un profilo riformatore, di chi non teme il cambiamento ma chiede di esserne protagonista, in linea con una consolidata tradizione della CISL.

Segretaria quali sfide e quali opportunità attendono il mondo sindacale nel prossimo futuro? Le questioni sul tappeto sono cruciali in un contesto nazionale e internazionale sempre più difficile.

«Eventi straordinari e imprevisti come la pandemia e la guerra determinano effetti sconvolgenti con ricadute pesanti soprattutto sulle fasce sociali più deboli. La tenuta occupazionale e la tutela dei redditi delle famiglie sono obiettivi che assumono in questa fase, con l’irresponsabile apertura di una crisi e il conseguente scioglimento anticipato delle Camere, un carattere di vera e propria emergenza. La strada per il sindacato è di fatto obbligata, per la scuola un rinnovo positivo del contratto diventa oggi una priorità assoluta. Sullo sfondo, se parliamo di sfide e di opportunità, un’emergenza climatica che per essere vinta impone cambiamenti radicali negli stili di vita. Ma in gioco è la vita delle giovani generazioni».

Su quali problemi intende concentrare l’azione del suo sindacato per garantire una migliore risposta alle sfide di questo periodo e alle aspettative della gente e del vasto mondo dell’istruzione?

«Uno l’ho detto, ed è quasi scontato: rinnovare il contratto. Facendo almeno un primo passo verso un riconoscimento più adeguato e dignitoso del lavoro, che la gente di scuola attende e merita; ponendo anche le premesse per accompagnare percorsi d’innovazione e cambiamento che è sbagliato voler imporre dall’alto. Sbagliato, e premessa d’inevitabile fallimento. La storia ci insegna che le stagioni migliori di riforma sono quelle più ampiamente partecipate e condivise. Non si tratta di una pretesa di sostituirsi al Legislatore, è la consapevolezza di quanto le riforme camminino sulle gambe di chi deve attuarle».

Innovazione e sostenibilità, ma anche equità. il Pnrr come inciderà nel mondo della scuola? Le riforme previste e gli interventi hanno suscitato delusione e critiche sia nel metodo che nel merito che hanno determinato la mobilitazione sindacale. Quali le ragioni della Cisl Scuola?

«L’ho appena detto, non si promuove vera innovazione nella scuola senza il protagonismo attivo del suo corpo professionale. Gli obiettivi che il PNRR indica, a partire dalla riduzione degli squilibri che affliggono il nostro Paese, richiedono un forte investimento sul sistema di istruzione, una delle leve fondamentali su cui agire. Si sono invece seguite vecchie logiche, con la preoccupazione dominante di contenere la spesa, considerando ancora quella sulla scuola un costo e non un investimento. Far discendere dal calo demografico un corrispondente calo degli organici è pura miopia, che rivela atteggiamenti di rassegnazione quando sarebbero necessarie forti azioni di contrasto per invertire una tendenza e non subirla. Nel frattempo, perché non farne un’opportunità per sostenere alcuni obiettivi del Pnrr, come ampliamento del tempo scuola, personalizzazione della didattica sorretta da una formazione diffusa di tutto il personale?»

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