Cisl Scuola accoglie la sfida dell’innovazione: Ivana Barbacci in visita all’IC Ungaretti di Melzo

In visita ieri, 24 maggio, all’Istituto Comprensivo Statale G. Ungaretti di Melzo, in provincia di Milano, unica scuola statale del primo ciclo riconosciuta come Apple Distinguished School in Italia, la segretaria generale di Cisl Scuola, Ivana Barbacci.

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La incontriamo insieme alla dirigente scolastica dell’istituto Stefania Strignano, che racconta il percorso che ha portato una scuola che solo sette anni fa languiva nel grigiore della demotivazione a diventare una scuola di riconosciuta eccellenza per l’innovazione metodologica, didattica e organizzativa, partendo dalla valorizzazione del personale scolastico e con il fine ultimo di garantire lo stare bene a scuola degli studenti.

La sfida era provare a cambiare il volto di una scuola statale italiana e renderla ambita dalle famiglie di ogni classe sociale” – afferma la dirigente Strignano. “Si può fare?” – risponde Ivana Barbacci.

Dopo l’osservazione diretta delle alunne e degli alunni dell’istituto, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, impegnati in attività curricolari innovative e coinvolgenti con i vantaggi offerti da iPad, robot, droni, green screen e realtà aumentata, la risposta sembra a tutti gli effetti un sì.

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“Una scuola che ti sorprende,” – afferma Barbacci – “una scuola che ti dà la volontà, la voglia e il desiderio di immaginare che c’è una scuola che può funzionare e che realizza le persone che ci lavorano. Vive, immagina e progetta con i propri studenti con strumenti innovativi. Una scuola dove si sta bene, dove c’è benessere e non bisogna alzare la voce per farsi sentire, dove si lavora insieme e si fa comunità”.

Un modello di scuola che si pone, tra gli altri, l’obiettivo di creare contaminazioni positive con altre realtà, come l’istituto Posatora-Piano-Archi di Ancona in cui proprio in questi mesi, con la guida degli esperti formatori dell’istituto di Melzo, il coordinamento di Tuttoscuola e il finanziamento della regione Marche, è stato avviato un importante processo di trasformazione digitale e metodologica.

D’accordo sull’esportabilità del modello la segretaria generale di Cisl Scuola, accompagnata da Paola Serafin, componente della segreteria nazionale e da Rita Frigerio, già segretario generale di Cisl Scuola Lombardia: “Un’esperienza così interessante non può essere lasciata circoscritta. Noi come Cisl Scuola faremo la nostra parte per aiutare a diffonderla”.

Ivana Barbacci ha potuto “toccare con mano” l’entusiasmo degli alunni impegnati nelle attività e a tal proposito: “Il senso del laboratorio mi restituisce un desiderio dei ragazzi di essere partecipi e imparare in maniera attiva. Ho apprezzato molto che sono stati capaci di narrare ciò che stavano facendo e questo è un segnale di grande partecipazione in termini fattuali e di condivisione di un modello. Ho visto tanta tecnologia a disposizione dei ragazzi e non i ragazzi a disposizione della tecnologia, anche questo riconduce il senso dell’innovazione digitale in una logica di evoluzione proattiva”.

L’auspicio dunque, supportato dalle evidenze dell’inchiesta pluriennale di Tuttoscuola su “La scuola che sogniamo” che racconta di tante realtà scolastiche di alto livello, ed espresso anche dalla Segretaria generale del maggiore sindacato del settore, è quello che si possa fare sempre di più perché realtà come quelle di Melzo diventino un modello diffuso, capace di generare contaminazioni e circoli virtuosi a livello locale, regionale e nazionale per costruire una Scuola in cui gli alunni vogliono stare. 

Buone idee cercansi per le strategie di innovazione da realizzare con il PNRR?

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