Università, gli iscritti alle facoltà italiane sono 1.800.000

Il numero totale di iscritti alle università italiane si è praticamente stabilizzato da circa quattro anni un po’ sopra il milione 800 mila unità, di cui poco più di 1milione 600 mila giovani sono iscritti a corsi del nuovo ordinamento (240mila sono iscritti a corsi di laurea specialistica e magistrale a ciclo unico), e 206 mila gli studenti al vecchio ordinamento: cioè hanno mantenuto l’iscrizione al corso iniziato prima dell’avvio della riforma (rappresentano l’11,4% rispetto al complesso degli studenti iscritti). Sono i dati del X Rapporto del Comitato di Valutazione del Sistema Universitario, presentato oggi a Roma.

Dopo un triennio di aumento generalizzato degli immatricolati, (dall’a.a. 2001/2002 al 2003/2004) con la punta massima raggiunta pari a circa 338 mila unità, dall’anno accademico 2004/05 è iniziata una diminuzione progressiva, che si attesta nel 2007/08 sulle 307,5 mila unità.

Anche il rapporto fra il numero di immatricolati e quello dei 19enni, ossia di coloro che hanno l’età ”normale” per iscriversi all’università, dopo anni di continuo aumento, subisce una frenata. Se nell’a.a 2000/01 si registravano 45 immatricolati ogni 100 diciannovenni (meno di uno su due), ma all’avvio della riforma (a.a. 2001/02), erano il 51% e giungevano a superare la quota del 56% nel 2005/06, nel 2007/08 si registra una contrazione, che porta il valore al di sotto del 51%.

Più in generale, in coincidenza con l’introduzione del nuovo ordinamento, è aumentata dapprima in modo significativo la proporzione di “maturi”‘ della scuola superiore che si iscrive all’università, passata dal 63,9% del 2000 al 70,1% nel 2001, fino al picco del 74,5% circa nel 2002, ma è seguita poi una lenta ma progressiva diminuzione, che ha portato i valori dal 72,6% dell’a.a. 2003/04 fino al 68,4% del 2007/08, tornando verso i livelli pre-riforma.

Risulta, inoltre, in forte frenata il numero di immatricolati ad un corso universitario uno o piu’ anni dopo il conseguimento della maturità, talvolta dopo aver sperimentato percorsi lavorativi.

A ridosso dell’avvio della riforma, nell’a.a 2002/03, circa uno su quattro – il 24% – degli immatricolati aveva conseguito il diploma di maturità almeno 3 anni prima. Negli anni più recenti, il fenomeno si è notevolmente attenuato (- 10% nell’a.a. 2007/08) e sembra essersi annullato l’effetto della riforma degli ordinamenti didattici che aveva portato all’aumento dell’età media alla immatricolazione.