Un sabato nero per il ministro Moratti

Il 29 novembre è stata una giornata da annotare in nero sul calendario del ministro Moratti. Ben tre manifestazioni nello stesso giorno, e tutte “contro” la sua politica di riforme.
Ha aperto le danze in mattinata la manifestazione degli studenti appartenenti alle associazioni della sinistra, scesi in piazza a difesa della scuola pubblica.
Le manifestazioni clou della giornata si sono comunque avute a Roma e a Bologna.
Nella capitale le tre confederazioni sindacali Cgil-Cisl e Uil hanno chiamato a raccolta lavoratori, docenti e genitori per difendere la scuola pubblica, che essi ritengono messa in pericolo dalla politica del Governo e dal ministro dell’Istruzione.
In piazza ovviamente c’erano anche i sindacati scuola confederali per “riaffermare il valore strategico dell’istruzione, difenderne il carattere nazionale, contrastarne la devoluzione, protestare contro una finanziaria che ripropone solo tagli ed un’ulteriore precarizzazione del lavoro, rifiutare un modello di scuola che riduce l’offerta di istruzione ed amplifica le diseguaglianze sociali“.
Daniela Colturani, segretaria nazionale della Cisl-scuola, ha chiesto, anche a nome degli altri sindacati, il ritiro dello schema di decreto legislativo relativo alla scuola dell’infanzia e al primi ciclo dell’istruzione, attualmente all’esame della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari.
A Bologna, quasi in contemporanea, vi è stata la manifestazione per la difesa del tempo pieno, promossa da un apposito comitato nazionale, con la presenza di docenti e genitori, per scongiurare modifiche all’attuale ordinamento.