Un piano di espansione del tempo pieno

Può sembrare in controtendenza parlare di espansione del tempo pieno in un momento in cui si parla di riduzione degli organici di scuola primaria. Eppure…

Negli anni il numero delle classi di tempo pieno, sotto la pressante domanda delle famiglie, ha continuato ad aumentare di quasi mezzo punto percentuale all’anno, in modo fisiologico, senza un preciso piano che ne prevedesse l’incremento, raggiungendo oggi il 25% del totale: una classe a t.p. su quattro.

L’occasione della revisione degli ordinamenti e la razionalizzazione degli organici potrebbe trasformare quella che si presenta come difficoltà in una opportunità, praticamente senza oneri aggiuntivi per lo Stato.

Per realizzare un programma di incremento fino al 50% delle classi a tempo pieno sarà necessario un piano articolato su 3-5 anni. Impossibile? Non crediamo.

Occorrono due condizioni essenziali, però: la determinazione del ministro Gelmini per una precisa programmazione delle economie di organico derivanti dalla manovra finanziaria legata all’art. 64 della recente legge 133/2008 (condizione che non dovrebbe mancare, essendo uno dei progetti che sta ponendo al centro della sua azione) e, soprattutto, un convinto ruolo dei Comuni ad assecondare l’azione ministeriale con propri interventi di adeguamento dei locali e di attivazione dei servizi richiesti (condizione tutta da verificare, tenendo anche conto delle difficile situazione finanziaria di molti comuni, acuitasi con la soppressione dell’Ici). Un ruolo importante lo giocherà il livello di consenso e quindi di pressione che verrà dalle famiglie. Se sarà alto, sarà una bella spinta per tutti.

Per fare tutto questo occorre in ogni caso un accordo delle parti in Conferenza unificata.

In tempi di federalismo questo si può fare, se si vuole.