Un nuovo caso Adro a Mogliano Veneto? A ben vedere, no

Quello che è accaduto al liceo Berto di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, a prima vista, potrebbe sembrare un nuovo caso Adro, dove il sindaco locale arredò una scuola con centinaia di simboli del Sole delle Alpi.

I fatti: il quotidiano Il Gazzettino racconta la storia di un insegnante di religione, che ha portato in aula la bandiera di San Marco durante le lezioni. Il motivo, secondo il docente, era quello di far tradurre ai suoi studenti il motto latino “Pax tibi Marce evangelista meus”, che compare sul vessillo del Leone di San Marco, esattamente sul libro che il leone tiene aperto con la zampa.

Al termine dell’ora, i ragazzi hanno deciso di appendere la bandiera alle pareti. Ma l’iniziativa non è piaciuta né alla dirigente, né agli altri insegnanti, che sono stati piuttosto critici. La dirigente ha quindi richiamato il prof di religione.

Ai microfoni dell’emittente Rete Veneta il giovane insegnante, Andrea Bonesso, ha quindi esposto la sua versione: “Mi è stato detto che a scuola la storia della Repubblica Serenissima bisognerebbe evitarla“, come dice il regio decreto del 1924 “che parla di arredi scolastici – ha aggiunto il professore – specificando che in ogni aula dovrebbero essere appesi la bandiera italiana e il ritratto del Re. Quello stesso decreto, transitato ininterrotto alla Repubblica, parla oggi di bandiera italiana e ritratto del presidente, oltre che del crocifisso“.

Quindi niente vessilli “locali“. Il Gazzettino fa però notare che un vessillo del Leone di San Marco è comunque presente sul pennone dell’istituto, “sopra agli striscioni contro la riforma Gelmini esposti dagli stessi professori che hanno avuto da ridire sul vessillo della Serenissima“.

Il caso tuttavia a ben vedere non appare minimamente paragonabile a quello di Adro, dove l’iniziativa non fu di un singolo insegnante, ma di un intero Comune e con un numero di simboli apposti che superava le 700 unità.