Ucraina: un anno di guerra, un anno di accoglienza a scuola. Un progetto per l’anno scolastico in corso

Il triste compleanno della guerra in Ucraina ci pone davanti a un elenco di sofferenze, di crimini, di sangue, difficile da sostenere. Quasi 8 milioni di ucraini sono stati costretti a fuggire all’estero e più di 6 milioni hanno lasciato le proprie case e i propri affetti per cercare riparo in regioni dell’Ucraina meno soggette agli attacchi missilistici quotidiani. Decine di migliaia di ragazzi ucraini e russi sono morti negli scontri. Ma la nostra scuola non è rimasta a guardare. In un anno, secondo i numeri riportati da Vita, circa 19mila ragazzi ucraini sono stati accolti nelle scuole italiane: 3mila nella scuola dell’Infanzia, 8,8 mila nella scuola primaria, 4,7 mila nella secondaria di primo grado e 2,9 mila nella secondaria di secondo grado. Altri 2 mila ucraini si sono invece iscritti nei CPIA. La scuola, ancora una volta, ha saputo dimostrare come lavorare per la pace. Proprio alla pace Tuttoscuola ha dedicato il numero de La Scuola che Sogniamo di gennaio in cui abbiamo pubblicato il progetto “Per la pace. Con la cura” che intende accompagnare gli studenti delle scuole italiane all’interno di un percorso di riflessione e azione che ha come tema l’educazione alla pace. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Il percorso è ideato e promosso da una serie di enti e organismi, cioè la Rete Nazionale delle Scuole per la Pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Tavola della Pace, Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova. E’ urgente ripensare e trasformare l’educazione in modo che possa fornire ad ogni persona e alla società le competenze necessarie per risolvere i problemi comuni e costruire un futuro più sicuro, giusto e pacifico.

Attraverso il lavoro di educatori ed insegnanti si intende contrastare il senso di smarrimento, inquietudine e sfiducia che si va diffondendo tra le giovani generazioni e che emerge a più riprese nei dialoghi con studenti e genitori. Contemporaneamente si intende liberare le energie positive e le intelligenze di cui sono portatori tutte le giovani generazioni e ri-costruire fiducia e speranza imparando ad affrontare problemi difficili.

Il Programma offre alle giovani generazioni diverse opportunità di prendere coscienza di quello che sta succedendo attorno a loro, nell’infosfera e nel mondo, di sentirsi artefici e responsabili della costruzione della propria vita e di un mondo migliore, d’imparare ad accogliere la complessità, ad affrontare l’incertezza, a leggere il tempo presente e a lavorare con il futuro. Una sfida ambiziosa, ma proprio per questo vale la pena di essere vissuta! Attraverso il progetto “Per la pace. Con la cura” si intende integrare in un programma quadro di educazione civica il curricolo, le tante educazioni (pace, cura, sviluppo sostenibile, diritti umani, pari opportunità, contrasto al bullismo, cyberbullismo, femminicidi, volontariato, solidarietà, servizio, Costituzione, legalità, salute, cittadinanza globale, democrazia, orientamento scolastico, …) e le discipline.

Per fare questo, il percorso prevede una serie di iniziative e di interventi, anche molto diverse tra di loro, che alternano momenti di lavoro in classe e nel territorio ad altri di incontro con tutte le scuole italiane coinvolte. Nel dettaglio si prevede un percorso di accompagnamento- formazione-ricerca-azione diretto a valorizzare l’azione educativa e trasformativa degli insegnanti e dei dirigenti scolastici come “intellettuali sociali” della comunità e della città-mondo, professionisti della cura educativa e della crescita dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, degli studenti e delle studentesse. Contemporaneamente, nelle classi si sta lavorando per sviluppare un percorso didattico per imparare ad affrontare il tempo presente e costruire un futuro migliore anche attraverso un programma di esercizi per imparare a fare pace in tempo di guerra. Il tutto si concluderà con la partecipazione il 21 maggio 2023, alla Giornata Internazionale della pace alla Marcia Perugia-Assisi della Pace e della Fraternità.

Prima la pandemia, poi la guerra e le catastrofi climatiche, la siccità, le trombe d’aria, le bombe d’acqua, l’aumento dei prezzi, della povertà e delle disuguaglianze. Sempre più spesso, siamo costretti a confrontarci con problemi che sono più grandi di noi. Problemi difficili, complessi, intrecciati, mondiali. Davanti a questi problemi “più grandi di noi” ci sentiamo piccoli e inadeguati. E così pensiamo di non poter fare niente. Per questo fingiamo che non ci riguardino e li ignoriamo fino a quando, quasi sempre all’improvviso, non ci toccano direttamente. Ma allora, sarà troppo tardi e ci resterà molto poco da fare. L’incapacità di padroneggiare la propria vita e il mondo in cui si vive è alla radice di molti problemi personali e sociali che si vanno diffondendo: senso di smarrimento, ansia, inquietudine e sfiducia, aggressività, violenza, conflitti, disagio ed emarginazione, disoccupazione, povertà, disuguaglianze. Per fronteggiare questa situazione il lavoro della scuola è essenziale. Per strutturare una proposta pedagogica e didattica in grado di sostenere il lavoro dei docenti è stato realizzato il progetto “Prepariamoci!” Prepariamoci è un percorso didattico per imparare ad affrontare il tempo presente e costruire un futuro migliore. Al suo interno convergono gli elementi di educazione allo sviluppo sostenibile (Agenda 2030), educazione alla cittadinanza globale e alfabetizzazione al futuro (Future Literacy).

Il percorso didattico si configura come un compito autentico che, partendo da uno dei grandi problemi globali che incombono, si sviluppa in 4 fasi essenziali:

1. la presa di coscienza del problema
2. lo studio del problema
3. la ricerca delle soluzioni
4. l’impegno per la ri-soluzione del problema.

Il percorso avrà il suo culmine in occasione della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità del 21 maggio 2023 quando gli studenti avranno la possibilità di presentare e condividere i risultati del proprio lavoro, le proprie idee e proposte. Il programma di esercizi “per imparare a fare pace”. Per tanto tempo la guerra è stata un problema lontano, una tragedia che abbiamo pensato fosse confinata tra i popoli più sfortunati. Le grida disperate che, di tanto in tanto, sono arrivate da noi ci hanno trovato distratti e indifferenti. Col tempo, dopo oltre settanta anni di pace e benessere, la stessa memoria dell’esperienza della guerra vissuta dalle giovani generazioni del ‘900 si è fatta più sottile fino a spegnersi. Ma dal 24 febbraio scorso, la guerra è tornata a minacciarci da molto vicino. In Ucraina si muore. Da noi si diventa sempre più poveri. E nel mondo cresce l’incubo di una “guerra grande” che ci vedrà tutti perdenti. Come si fa ad educare alla pace in tempo di guerra? Come si fa a “parlare” di pace mentre siamo bombardati di parole e immagini che tendono a giustificare la guerra, a sostenerla e a promuoverla? Come si fa a formare il cittadino che crede e opera per la pace mentre ogni giorno veniamo invitati a cedere alla logica e allo schema della guerra?

Per rispondere a tali quesiti è stato realizzato all’interno del programma di esercizi di pace lo strumento “Facciamo pace?” per imparare a fare pace in tempo di guerra. Il quaderno parte da alcune riflessioni stimolo, tra cui:

– Fare la guerra è facile. Fare la pace è difficile.
– Per fare la guerra non occorre essere dei geni. Per fare la pace bisogna essere molto bravi.
– Per scatenare una guerra basta un niente. Per costruire la pace ci vuole tempo e pazienza.
– Per fare la guerra bastano poche persone. Per fare la pace bisogna essere in tanti.
– Le guerre durano a lungo. La pace è fragile e ha bisogno di tanta cura.
– Spesso la pace non c’è e allora bisogna imparare a farla.
– Per imparare a fare la pace bisogna fare molti esercizi. Come quando vogliamo imparare a cantare, a suonare o a giocare. Sono esercizi piccoli e grandi. Alcuni possono essere fatti ogni tanto, altri vanno fatti tutti i giorni. Sono esercizi che muovono insieme la testa, il cuore, le mani e preparano alla vita. Esercizi che insegnano a vivere in pace e a divenire artigiani, costruttori di pace, e non complici o vittime della guerra.

Il “Quaderno degli esercizi di pace” è uno strumento pedagogico che illustra 15 esercizi da programmare e realizzare in classe, che affronta le seguenti tematiche:

1. Impariamo a salutarci guardandoci negli occhi;
2. Impariamo a prenderci cura delle parole che usiamo;
3. Impariamo a prenderci cura della vita;
4. Impariamo a vivere e lavorare insieme;
5. Impariamo a fare pace con gli altri;
6. Impariamo a difendere i diritti umani;
7. Impariamo a rifiutare la violenza;
8. Impariamo a partecipare e decidere insieme;
9. Impariamo a prenderci cura del mondo;
10. Impariamo a prenderci cura dell’ambiente;
11. Impariamo a fare cose difficili;
12. Impariamo a essere solidali;
13. Impariamo a metterci al servizio della comunità;
14. Impariamo ad agire insieme per la pace;
15. Impariamo a ripudiare la guerra.

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