Tutti i numeri del Governatore

Le argomentazioni svolte dal governatore della Banca d’Italia sono state accompagnate e supportate da una serie di dati e riferimenti, in gran parte già noti, ma che nel loro insieme hanno bene evidenziato le caratteristiche anomale del sistema di istruzione italiano rispetto a quelle della media dei Paesi industrializzati. Ecco i dati e i riferimenti comparativi citati da Mario Draghi nella sua “lectio magistralis“.
Diplomati occupati nella fascia d’età 25-64 anni: 37,5% (quasi 8 meno della media OCSE).
Laureati nella stessa fascia d’età: 12% (metà della media OCSE).
Percentuale di giovani diplomati nel 2004: 76% (“un valore tra i più bassi”).
Rapporto docenti/studenti per ogni 100 alunni: 9,4 nelle secondarie e 9,2 nelle scuole elementari (a fronte di 7,4 e 6,1 nei Paesi dell’OCSE e 8,5 e 6,8 nei Paesi europei).
Spesa per studente nella scuola preuniversitaria: abbastanza sopra la media OCSE.
Spesa per studente nell’istruzione universitaria: nettamente sotto la media OCSE.
Abbandoni nell’università: 60% (quasi il doppio della media OCSE)
Competenza in matematica alla fine della scuola dell’obbligo: agli ultimi posti (dati OCSE-PISA).
Da segnalare infine che, secondo stime del Servizio Studi della Banca d’Italia, “nel nostro Paese la probabilità di partecipare al mercato del lavoro aumenta di 2,4 punti percentuali per ogni anno di scuola frequentato”, percentuale che sale al 3,2 nelle regioni meridionali.