Troppa violenza in classe, Valditara propone i lavori socialmente utili

Lavori socialmente utili per gli alunni violenti in classe, un piano per i giovani che non lavorano e non studiano e aumenti per gli insegnanti da prevedere già nella prossima legge di Bilancio. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, intervenuto lo scorso 21 novembre a Direzione Nord, l’evento organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano, ha delineato le linee dei suoi prossimi interventi.

Contro gli episodi di violenza in classe serve trovare una soluzione “anche prevedendo forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole: una cosa che mi è sempre parsa molto utile sono i lavori socialmente utili“, ha detto, aggiungendo che “nella manovra conta che ci siano i soldi per l’aumento dei contratti dei docenti. Mi batterò perché ci siano delle risorse nuove”.

Secondo quanto riportato da ANSA.it, sarebbe critico sull’idea dei lavori socialmente utili Francesco Sinopoli, che guida la Flc Cgil per il quale “appare evidente la visione arcaica e paternalistica” delle affermazioni del ministro. Per Mario Rusconi, presidente dei presidi di Anp Roma, l’idea dei lavori socialmente utili non è affatto nuova. “Lo Statuto degli studenti, in vigore sia per le scuole medie sia per le superiori da oltre un decennio – spiega – prevede una serie di sanzioni verso quegli studenti che commettano atti indisciplinati, forme di violenza o procurino danni alla scuola“.

Sui ‘neet’, ha detto invece il ministro,lancerò una proposta nei prossimi aggiorni affinché questi ragazzi assolvano quantomeno a un obbligo formativo. Non possiamo accettare che centinaia di migliaia di giovani vivano alle spalle delle famiglie e della società”.

Proposta questa che sembra incontrare maggiormente il favore dei presidi: “è un problema importante quello dei ragazzi che non studiano e non lavorano e il sistema scolastico deve trovare una strada per loro, che sia studio o lavoro. La difficoltà è trovare il modo, la scuola dovrà percorrere strade più flessibili”, ragiona Cristina Costarelli a capo dei presidi del Lazio di Anp. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA